CARAMELLO: i quattro coloranti della serie E 150

 

cos’è e quali sono le dosi accettabili giornaliere?



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Si trova in molte bibite, dalle cole al chinotto, ma anche in molte caramelle, in alcuni aceti balsamici e salse di soia.

E’ un colorante molto utilizzato dall’industria alimentare e dà una colorazione marroncina, trova infatti largo uso in vari prodotti dolciari e nelle bevande che hanno un colore tendente al nero-marroncino.

Per poterne disporre in quantità adeguate sono stati messi a punto diversi processi di produzione industriale utilizzando miscele di zuccheri (glucosio, glucosio-fruttosio, destrosio, saccarosio), che vengono fatte reagire con alcali, solfiti e/o ammoniaca, da soli o in combinazione tra loro e quindi si possono ottenere diversi tipi di caramello.

Sono disponibili quattro tipi di caramello denominati con la sigla E150 seguita dalle lettere a, b, c e d e sotto queste denominazioni il loro impiego è stato autorizzato dalla Unione Europea.

E150a, è il caramello più semplice, viene prodotto sottoponendo gli zuccheri a temperature elevate intorno ai 180 gradi. Per ottenere la caramellizzazione si possono impiegare anche acidi, alcali e si ottengono gli altri tipi di caramello. Lo troviamo in alcuni marchi di whisky e cognac;

E150b (Caramello solfito-caustico), viene ottenuto utilizzando la stessa tecnica dell’E150a ma in presenza di composti a base di solfito (acido solforoso, solfito di potassio, bisolfito di potassio, solfito di sodio e bisolfito di sodio). Si usa in alcuni cereali per la prima colazione e nell’industria dolciaria;

E150c (Caramello ammoniacale), viene prodotto mediante riscaldamento dei carboidrati in presenza di composti ammoniacali (idrossido di ammonio, carbonato di ammonio, bicarbonato di ammonio e fosfato di ammonio). Viene usato nella produzione di alcune salse al barbecue ecc;

E150d (caramello solfito-ammoniacale), si ottiene mediante riscaldamento dei carboidrati in presenza di vari composti. E’ il caramello più usato, basta ricordare che è usato nelle bibite come Coca-Cola, Pepsi, ice tea, ginger e si trova in molte caramelle fra cui le club, ecc..

Il gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari e sulle fonti di nutrienti aggiunti agli alimenti (ANS) dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha valutato la sicurezza di questo gruppo di coloranti caramello (E150 a,b,c,d).

Basandosi su tutti i dati disponibili, il gruppo di esperti scientifici dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) è giunto alla conclusione che questi coloranti caramello non sono né genotossici, né cancerogeni e che non vi è alcuna prova a dimostrazione del fatto che essi possano provocare effetti avversi sulla riproduzione umana o sullo sviluppo del feto.caramello-in-bocce

Il gruppo di esperti scientifici ANS ha stabilito però una dose giornaliera accettabile (DGA) pari a 300 mg per kg di peso corporeo al giorno (mg/kg pc/giorno) applicabile a tutti e quattro i coloranti; tuttavia per uno di essi, ossia il caramello E150c, il gruppo ha fissato una DGA più restrittiva di 100 mg/kg pc/giorno. (www.efsa.europa.eu/it/press/news/ans110308)

In pratica una persona di 60 kg può mangiare 18 grammi al giorno dei coloranti E150 a, b, d, mentre un bambino di 10 kg ne può mangiare 3 grammi al giorno.

Per il caramello E150 c invece è stata stabilita una dose accettabile giornaliera di 100 mg.

Quindi per questo caramello una persona di 60 Kg può mangiarne fino a 10 grammi, mentre un bambino ne può mangiare soltanto un grammo.

Il vero problema è che nelle etichette dei vari alimenti e bevande che contengono caramello non c’è scritta la quantità aggiunta e quindi non sappiamo quanto colorante caramello effettivamente ingeriamo.

E’ chiaro che un’eventuale rischio per la salute è legato a un uso regolare e non saltuario di alimenti che contengono queste sostanze.

Per questo motivo, il consiglio è di limitare il consumo di quei prodotti alimentari in cui è presente il caramello facilmente identificabile nelle etichette con la sigla E150! E’ consigliabile un consumo limitato di quegli additivi sospetti, in particolare per l’E150 c e l’E150 d.

Concludendo conviene:

  • privilegiare i prodotti alimentari che contengono pochi additivi o che non li contengono affatto e di scegliere nella maggior parte dei momenti della nostra vita alimenti semplici, freschi, di stagione;

  • fare molta attenzione alla quantità di additivi che facciamo ingerire ai bambini e che non deve essere assolutamente uguale a quella che può ingerire un adulto;

  • ridurre al minimo l’uso degli alimenti di cui sopra a poche occasioni come feste e festicciole, evitando per cui che possano rientrare nell’assunzione quotidiana!

https://nutrizionealimentazione.wordpress.com/2015/09/20/colorante-e-150-d-cose/

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