Pubblicità ingannevole e sanzioni

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In Inghilterra l’Advertising Standards Authority (autorità che valuta la veridicità della pubblicità), nell’Ottobre 2009 ha censurato lo spot pubblicitario dello yogurt Actimel di Danone, perché lasciava intendere di poter migliorare le difese immunitarie dell’organismo e quindi di proteggere meglio i giovani. Secondo l’Asa queste dichiarazioni non sono supportate da prove scientifiche adeguate come invece viene sottolineato nello spot.actimel

La Danone nel corso dell’istruttoria ha presentato diversi studi scientifici realizzati su bambini malati in cui dimostrava un beneficio per l’organismo. L’Autorità ha tuttavia replicato che le dichiarazioni sono da ritenersi ingannevoli in quanto essendo la flora batterica presente nell’intestino di una persona sana composta da 100 mila miliardi di batteri, è poco credibile che uno yogurt con poche decine di miliardi di batteri possa influire in modo rilevante sull’equilibrio.
Questa è una delle tante censure che hanno coinvolto la Danone. Negli USA ha dovuto costituire un fondo negli ultimi mesi di 35 milioni per rimborsare i consumatori in seguito ad una pubblicità ingannevole dello Yogurt Activia. In Italia l’AGCM ha condannato la Danone ad una multa di 300 mila euro per la pubblicità dello yogurt anticolesterolo Danacol perché si lasciava intendere che era sufficiente assumere lo yogurt per ridurre del 10 per cento il livello di colesterolo e lo yogurt era un prodotto approvato direttamente o indirettamente dalla classe medica. Ma Danone non è l’unico produttore disinvolto, come si legge in un articolo pubblicato il 10 giugno 2009 su Il sole 24 ore…

Il futuro dei consumi – Il sole 24 ore

Il 1 ottobre 2009 dovrebbe essere ricordato come un giorno di lutto per molti i produttori di yogurt con probiotici , di bibite con taurina che ritardano la comparsa della fatica, di alimenti che promettono miglioramenti della memoria e riduzione di colesterolo. Gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) con sede a Parma hanno bocciato 350 diciture su 523 (il 66% delle richieste esaminate). Il lavoro non è finito, e nei prossimi mesi verranno esaminate altre 3662 diciture. Il quadro che emerge leggendo i 94 report sulla validità degli effetti benefici vantati sulle etichette dei prodotti alimentari è disastroso. Le scritte censurate riguardano slogan sul controllo del peso, sul miglioramento delle articolazioni, sullì’aumento della facoltà cognitive, della vista. I nomi delle aziende bocciate non si conoscono perché l’Efsa esamina solo i dossier scientifici.

L’aspetto incredibile della situazione è la frequente assenza di lavori scientifici per supportare le diciture nelle etichette e gli slogan pubblicitari. Tutto ciò è stato possibile perchè le autorità sanitarie raramente hanno bloccato i messaggi sin troppo bugiardi, lasciando libere le imprese di confezionare falsi slogan molto efficaci che hanno aiutato a vendere e a prendere in giro i consumatori. Il caso più eclatante riguarda i famosi probiotici che gli esperti hanno bocciato in blocco. I supposti effetti benefici per l’organismo non sono stati riconosciuti perché nelle 171 richieste non è stato indicato il tipo di fermento! Si tratta di una dimenticanza inconcepibile per aziende che producono ogni giorno yogurt e latte fermentato. I nove industriali che hanno specificato il fermento utilizzato hanno ricevuto comunque pareri negativi. Secondo l’Efsa fermenti probiotici come Lactobacillus plantarum, il Bifidobacterium Bb12 animalis lactis, Lactobacillus deuteri e johnsonii, gasseri, coryniformis, paracasei, casei non diminuiscono la presenza di batteri potenzialmente patogeni dell’intestino come viene detto sulle etichette e nemmeno mantengono e difendono l’equilibrio oppure agiscono positivamente sul sistema immunitario.

Anche il lactobacillus casei come stimolatore della motilità intestinale e difensore dell’apparato digerente viene bocciato. Si tratta di giudizi negativi che fanno crollare concetti ormai assimilati dal pubblico. Gli annunci e le censure continuano con la famosa taurina (uno dei principali ingredienti delle bevande energetiche come Red Bull…). L’Efsa non ritiene che la taurina possa ritardare la comparsa della fatica e migliorare le prestazioni fisiche. La Vitamina A precisa l’autorità di Parma non ha alcuna relazione con la crescita e la struttura di ossa, denti, capelli e unghie. La vitamina B5 o acido pantontenico non favorisce il metabolismo cellulare e non aiuta le funzioni mentali o la sintesi di ormoni steroidei. La Vitamina B6 non interagisce con il metabolismo del glicogeno, con l’aumento dei globuli rossi, e non regolamenta l’attività ormonale. La glucosamina non aiuta le articolazioni. L’Efsa ha precisato che anche l’azione benefica del beta carotene sulla pelle, per aiutare la pelle a difendersi dai raggi del sole non esiste, gettando sconforto per tutte e creme solari a base di betacarotene.

Ci sono poi un numero esagerato di sostanze che millantano un effetto diuretico, un effetto cognitivo sul cervello, oppure che promettono di aiutare a mantenere il peso corporeo o di aiutare il fisico quando è affetto da infiammazioni alle prime vie respiratorie. Non si contano i pareri negativi su decine di alimenti che promettono effetti positivi nei confronti del colesterolo. Il bilancio finale è un disastro. Le notizie positive ci sono e interessano il calcio che fa bene alle ossa il ferro che contribuisce alla formazione di globuli rossi e favorisce il metabolismo, il rame che contribuisce al mantenimento del tessuto connettivo, protegge il Dna dai danni ossidativi, anche il manganese, il magnesio, il fosforo contribuiscono a funzioni importanti del corpo. Si tratta di sostanze che troviamo in carne, frutta, verdura, cereali …. e altri prodotti di consumo quotidiano. Questa notizia in Italia non è stata ripresa da quotidiani e riviste come mai ? Non bisogna dimentica che qualche mese fa l’Efsa ha bocciato anche l’81% delle diciture sulle etichette dei prodotti che promettevano benefici per la salute dei bambini o la possibilità di ridurre i rischi di alcune malattie. Adesso tutti i pareri verranno inviati alla Commissione europea che dovrà decidere quali provvedimenti adottare e se vietare l’uso delle scritte non riconosciute scientificamente valide o non prese in considerazione per mancanza di indizi.
Roberto La Pira

Il prodotto Danone Activia mostrato in una serie di spot televisivi ha raggiunto il massimo della fantasia: il claim afferma che il prodotto contiene il Bifidus Actiregularis… ma questo non esiste e serve solo a far credere ai consumatori che il prodotto ha funzioni specifiche per garantire un risultato positivo. Il punto è che la Danone ha registrato come marchio il ceppo individuato come Bifidobacterium animalis strain DN-173 010 . Questa è un’operazione del tutto lecita. Come lo è chiamare l’acido acetilsalicilico Aspirina. Magari è un pò fuorviante…

Fonte:http://dctf.uniroma1.it/galenotech/probiotici.htm

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