PSA, linee guida non univoche
PSA per lo screening del tumore della prostata: linee guida a confronto
15-04-2019 a cura di: Paolo Spriano e Marco Cambielli – MMG Milano, Varese
Il cancro della prostata rappresenta una delle principali cause di morte per malattie oncologiche tra gli uomini dei paesi sviluppati. Si stima che nel 2019, negli Stati Uniti, si verificheranno circa 174.650 nuovi casi e 31.620 decessi correlati CP, seconda causa di morte per neoplasia negli uomini, dopo il cancro del polmone e, nel maschio rappresenta il 20% di tutti i tumori e il 10% dei decessi correlati al cancro. (1)
Ad oggi le prove sullo screening del PSA sono ancora insufficienti nel dimostrare in modo incontrovertibile che sia in grado di ridurre la mortalità specifica per CP.
I sostenitori spesso basano le loro opinioni sullo studio europeo randomizzato di screening per il cancro alla prostata (ERSPC) , che suggerisce come lo screening riduca di almeno il 9% il rischio a lungo termine di mortalità specifica per CP. (2) Inoltre evidenze osservazionali indicano una riduzione della malattia avanzata e una riduzione della mortalità per CP, attribuibili all’introduzione dello screening del PSA. Tra il 1993 e il 2016, i tassi di mortalità per CP sono diminuiti del 51%; tuttavia la tendenza sembra essersi stabilizzata. (3)
Gli oppositori dello screening del PSA evidenziano il decorso naturale indolente del cancro alla prostata, citando revisioni sistematiche che hanno riportato un impatto scarso o nullo dello screening del PSA sulla mortalità generale e del cancro alla prostata. Gli oppositori suggeriscono inoltre che i danni e l’onere derivanti da sovra-diagnosi e sovra-trattamento che comportano inutili biopsie della prostata e alterazioni delle funzioni urinarie, sessuali e intestinali come effetti collaterali della chirurgia o della radioterapia superano i benefici incerti e modesti. (3)
Anche lo studio randomizzato CAP (4) non ha recentemente dimostrato differenze di mortalità per CP in soggetti sottoposti a screening del PSA senza una precedente diagnosi di neoplasia specifica, dopo un follow-up mediano di 10 anni, ma esclusivamente un aumento nel rilevamento dei casi a basso rischio. Risultati che non supportano l’uso del test del PSA singolo per lo screening basato sulla popolazione.
Le linee guida attuali sul test del PSA forniscono ai medici raccomandazioni non univoche.
La Canadian Task Force on Preventive Health Care raccomanda di evitare lo screening del PSA per uomini di età compresa tra 55 e 69 anni.
La Task Force dei Servizi Preventivi degli Stati Uniti ha recentemente modificato le raccomandazioni per affermare che “la decisione circa la possibilità di sottoporsi a screening per CP dovrebbe essere individuale”, senza schierarsi chiaramente a favore o contro lo screening: in precedenza raccomandava di evitare lo screening.
Le linee guida del National Cancer Center Network (NCCN) raccomandano l’avvio dello screening del PSA all’età di 45 anni.
Le linee guida dall’American Urological Association (AUA ) e l’Associazione Europea di Urologia (EAU raccomandano una discussione sullo screening del PSA con i pazienti.
Questo scenario ha indotto il MAGIC group, panel di esperti per la creazione di linee guida affidabili, sintesi di prove e aiuti decisionali, e il British Medical Journal a produrre una revisione sistematica aggiornata per orientare la decisione sullo screening con PSA nella pratica clinica che si può riassumere nei seguenti punti: (5)
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- Il test del PSA ha aumentato il numero di uomini diagnosticati e trattati per il cancro alla prostata, ma molti di questi uomini non avrebbero mai avuto alcun sintomo o sarebbero morti per cancro alla prostata
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- Questa linea guida fornisce una raccomandazione debole contro l’offerta di screening sistematico del PSA. La raccomandazione è debole perché potrebbe esserci un piccolo, sebbene incerto, beneficio dello screening sulla mortalità per cancro alla prostata
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- È probabile che gli uomini che attribuiscono più valore all’evitare complicazioni correlate a biopsie e trattamenti antitumorali non abbiano propensione ad accettare lo screening. Al contrario, gli uomini che attribuiscono più valore anche a una piccola riduzione della mortalità per cancro alla prostata (es. alto rischio a causa della storia familiare o di discendenza africana, o quelli interessati ad escludere la diagnosi) possono optare per lo screening
- Il processo decisionale condiviso è necessario per gli uomini che prendono in considerazione lo screening mediante una decisione coerente con i propri valori e le preferenze individuali. Tuttavia, il medico non deve sentirsi obbligato a sollevare sistematicamente il problema dello screening del PSA con i propri pazienti
Bibliografia
- American Cancer Society: Cancer Facts and Figures 2019. Atlanta, Ga:American Cancer Society, 2019. Available online. Accessed Apr 11, 2019.
- Schröder FH et al. ERSPC Investigators . Screening and prostate cancer mortality: results of the European Randomised Study of Screening for Prostate Cancer (ERSPC) at 13 years of follow-up. Lancet 2014;384:2027-35.
- PDQ® Screening and Prevention Editorial Board. PDQ Prostate Cancer Screening. Bethesda, MD: National Cancer Institute. Updated 03/22/2019. Available online. Accessed Apr 11, 2019.
- Martin RM et al. CAP Trial Group. Effect of a low-intensity PSA-based screening intervention on prostate cancer mortality: The CAP Randomized Clinical Trial. JAMA 2018;319:883-95.
- Tikkinen K et al Prostate cancer screening with prostate-specific antigen (PSA) test: a clinical practice guideline. BMJ 2018; 362: k3581. doi: 10.1136 / bmj.k3581
Fonte: https://www.msdsalute.it/risorse-professionali/editoriali-detail.xhtml?code=tcm:4148-985563&imtoken=MS1IWrRq8WgFYz11WrFErte3WalDSboaphzZvwELX2kcBA9EQPm0hnAUrRM6Ka9fiuQ3KRubAuQCxjvP5iyvTyfukrMCM710ianJMEb6q6dOL&utm_content=onco&utm_medium=email&utm_source=sfmc&utm_campaign=MSDSalute_Best_of_20190525&compositeKey=2019-MSDS-T000000211