Crauti, cavoli tuoi…
Conoscete i crauti? Ne siete proprio certi? Allora sapete la differenza tra verza e crauti.
Ma come, vi è sorto qualche dubbio?
Intanto cominciamo col dire che il termine “crauti” si riferisce ad un preparato alimentare ottenuto con un procedimento fermentativo controllato del cavolo cappuccio (erroneamente chiamato verza da molti) della durata di circa 2 mesi. E’ in questa fase che vengono aggiunti sale da cucina, pepe e altri aromi naturali.
Il cavolo verza ha foglie increspate di colore verde intenso o verde-giallo, superficie riccia e ondulata. Il cavolo cappuccio ha foglie lisce, aspetto compatto a forma di palla che, a differenza della verza, si può consumare anche crudo, tagliato molto finemente, e servito in insalata.
Le due foto ne evidenziano la differenza.
Cavolo cappuccio e cavolo verza appartengono alla grande famiglia delle Brassicacee o Crucifere. Fanno parte della stessa specie Brassica oleracea, ma i primi sono della varietà capitata, mentre la verza è della varietà sabauda.
Il termine crauto deriva dal tedesco kraut che definisce genericamente gli ortaggi a foglia. Nel caso nostro il termine tedesco è “Sauerkraut”, letteralmente “erba acida” o “verdura acida”, che indica un contorno tipico della cucina tedesca ottenuto, come precedente detto, per fermentazione del cavolo cappuccio. I crauti, sebbene il loro sapore sia forte e deciso, sono altamente digeribili e poco calorici.
Questa pietanza non è, a differenza di quanto si possa pensare, una esclusiva della tradizione gastronomica tedesca. Infatti, è presente tradizionalmente in alcuni Cantoni Svizzeri e Alto Adige, in Paesi come Slovenia, Ungheria, Croazia, Polonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Repubblica Ceca , Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Romania.
I benefici e le proprietà di questo alimento sono legati alla fermentazione che lo arricchisce in vitamine, sali minerali e aminoacidi molto preziosi per la salute e il benessere di tutto l’organismo.
I crauti, inoltre, favoriscono la digestione, rinforzano la flora intestinale e svolgono un’azione preventiva nei confronti di molti virus e batteri. Basti pensare che 200 grammi di crauti contengono una quantità di vitamina C pari al fabbisogno giornaliero di una persona adulta. Sono inoltre ricchi di acido folico (vitamina B9). Notevole è anche l’apporto di vitamina K: 100 grammi di crauti ne contengono il doppio della quantità giornaliera consigliata. Il valore calorico di 100 g di crauti è molto basso: appena 24 calorie.
Ricordiamoci però che, per conservare le loro proprietà, i crauti devono essere consumati crudi, poiché durante la cottura perderebbero le vitamine termolabili e gran parte dei fermenti vivi in essi contenuti.
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