Covid-19, quando il titolo disinforma
Mutate 8 sequenze del genoma: coronavirus dieci volte più contagioso
Questo è il titolo di un articolo pubblicato giorno 01 settembre 2020 sul sito “ilgiornale.it” al link https://www.ilgiornale.it/news/mondo/coronavirus-nuova-mutazione-indonesia-dieci-volte-pi-1886877.html
All’interno dell’articolo l’autore scrive: “È pur vero che questa conclusione si riferisce, per il momento, alle cellule in colture di laboratorio.”
Sul “The Jakart Post” che ha riportato la notizia della mutazione D614G riscontrata nella popolazione indonesiana, al link
https://www.thejakartapost.com/life/2020/08/29/more-contagious-coronavirus-mutation-detected-in-indonesia.html si legge l’affermazione del presidente dell’Istituto Eijkman Amin Soebandrio:
“Sono necessari ulteriori studi per sapere se questo si verifica anche negli esseri umani“.
Dunque, classico esempio di titolo sensazionalistico (un copia-incolla dal giornale di Jakarta) che contribuisce a creare confusione e disinformazione, infatti come riportato nell’articolo “Il ceppo D614G è stato rilevato per la prima volta in Germania alla fine di gennaio e si trova comunemente negli Stati Uniti e in Europa.”
Sarebbe stato molto più rispettoso, nei confronti del lettore, che il titolo stesso contenesse il riferimento a “prove di laboratorio”. Insomma la notizia, in questo caso specifico, se non è il nulla, c’è molto vicina.