BIORITMO: fisico, emotivo, intellettivo

bioritmo

La persona umana è immersa in un universo scandito da cicli; dai cicli astronomici (giorno e notte, ciclo lunare, stagioni, maree) ai cicli biologici (ciclo circadiano, ciclo mestruale, ciclo sonno-veglia, ecc.).

I “padri” storici della bioritmia furono Wilhelm Fliess, medico berlinese, direttore del Dipartimento per la Sanità di Berlino e Presidente dell’Accademia Tedesca delle Scienze, e lo psicologo viennese Hermann Swoboda. Gli studi dei due scienziati si integrarono e, pur su binari diversi, giunsero alla stessa conclusione: due cicli interessano la relazione giornaliera dell’individuo con l’ambiente. Un ciclo di 23 giorni, definito “ciclo fisico”, ed un ciclo di 28 giorni, definito “ciclo emotivo”. Entrambi i cicli furono definiti Bioritmo (da bios=vita e ritmo=ciclo). Il terzo ciclo di 33 giorni, definito “ciclo intellettivo”, fu individuato da Alfred Teltscher, ingegnere meccanico e professore del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Innsbruck.

I tre cicli iniziano all’esatto momento della nascita che è considerato un momento molto critico essendo essi coincidenti sullo stesso livello. Tale situazione si ripresenterà dopo 58 anni e 67 o 68 giorni a seconda degli anni bisestili compresi in quel periodo. Questo intervallo temporale è definito come “età bioritmica”, pari a 21.252 giorni e pertanto al 21.253° giorno della vita di un individuo si ripresenterà la situazione bioritmica della nascita.

Il ciclo fisico nella sua prima metà, fase positiva, è un periodo in cui l’individuo è più resistente alla fatica, più attivo, intraprendente, più resistente agli stimoli esterni (freddo, umidità, ecc.). Nella seconda fase, detta negativa o di ricarica, il soggetto è più vulnerabile.

Il ciclo emotivo, interessa la sfera emotiva del soggetto il quale, nella fase positiva, si troverà in condizioni di benessere psichico; mentre nella fase negativa ci sarà una predisposizione alla stanchezza psichica, senso di sfiducia, predisposizione a contrasti e litigi.

Il ciclo intellettivo, detto anche del pensiero, interessa tutto ciò che è connesso col cervello e alle sue funzioni. Nella fase positiva si ha la massima espressione della propria intelligenza mentre nella fase negativa si ha un calo della ricettività mentale, con svogliatezza e mancanza di concentrazione.

I “giorni critici” sono quei giorni coincidenti con il passaggio di fase, sia dalla positiva alla negativa che viceversa.

  • L’analisi bioritmica non è un mezzo di divinazione ma un metodo per avere coscienza dei mutamenti del nostro essere prevedendone gli alti e bassi della vita.

  • L’interpretazione del proprio bioritmo potrebbe essere un valido strumento per districarsi meglio nelle avversità della vita.

  • Nella interpretazione del bioritmo vanno tenuti in giusta considerazione fattori individuali come il carattere, l’intelligenza, l’età, i rapporti familiari, il tipo di vita, la professione, l’ambiente, lo stato di salute psicofisico, tutti fattori che possono condizionare l’analisi bioritmica.

Il bioritmo non è un orologio che regola il destino umano, ma un meccanismo che regola le energie potenziali dell’individuo e conoscerne le sue fluttuazioni potrebbe aiutare a raggiungere certi obiettivi ma non certamente a determinarli.

In Giappone, patria adottiva della teoria dei bioritmi, molte aziende pubbliche e private (specie nel settore aeronautico o di trasporti, banche, ecc.) lo utilizzano per ottimizzare la compatibilità tra i componenti nel lavoro di equipe o per ridurre gli incidenti ed i risultati sono stati positivi.

I dipendenti di queste aziende, dopo un corso formativo sul bioritmo, ricevono ogni mese in busta paga il grafico del proprio bioritmo con analisi particolareggiata.

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