STAMPANTI LASER e rischi per la salute

Le stampanti laser emettono fumi cancerogeni?

tonerIl toner è una polvere finissima costituita da particelle di carbone, ossidi di ferro e resina. Viene utilizzato dalle stampanti laser, nelle fotocopiatrici e nei fax.
Secondo un’indagine australiana, oltre alle allergie dovute al toner, sarebbe elevato il rischio di cancro soprattutto a carico della vescica.
Si pensa, infatti, che stampanti laser e fotocopiatrici producano polveri nocive, gas volatili organici (VOC) e materiali di abrasione (selenio, cadmio, nichel e polveri di toner). A causa dell’immensa diffusione di tali attrezzature, l’aria respirata vicino a tali apparecchiature diviene più inquinata rispetto all’aria esterna.
Tale ricerca scientifica australiana, ha rivelato che lavorare vicino ad una stampante o a una fotocopiatrice in funzione, equivale ad inalare fumi di sigaretta o ad inspirare gas di scarico di ingorgo stradale.
Recentemente, la dimensione delle particelle di toner è inferiore a dieci micron e vi è la tendenza a creare toner sempre più sottili per ottimizzare la definizione delle immagini. Molti metalli, quindi, possono facilmente entrare nell’organismo umano mediante la respirazione e la cute, finendo nell’apparato urinario. Oltre ai metalli pesanti, vengono rilasciati ozono, formaldeide e benzene. Inoltre, quando si accumulano tante sostanze metalliche nell’organismo, vengono rilasciate in vari organi (reni, fegato, ecc.), dove restano perché non sono biodegradabili.

http://www.laborsecurity.it/toner-per-stampanti-laser-cancerogeno/

Quali sono i rischi per la salute?

I consumabili dell’attività di stampa, il toner e la carta, insieme ai gas già presenti nell’ambiente, vengono elaborati nell’apparato di stampa che rilascia (in seguito a processi fotochimici, alte temperature, magnetismo e radiazioni), le seguenti sostanze:

  • composti organici volatili;
  • particolato con particelle di dimensioni che possono variare da 1 a 1/10 di µm (attualmente rilevate fino a 23/1000 di micron);
  • ozono;
  • selenio.

I principali istituti nazionali e internazionali si sono interessati del problema dell’inquinamento prodotto da questa tecnologia ed hanno emanato apposite linee guida, ponendo per ogni agente eventualmente rilevato negli ambienti di lavoro dei limiti di concentrazione in luogo chiuso. Le concentrazioni di tali sostanze inquinanti andrebbero monitorate con apposite apparecchiature nei luoghi di lavoro.
Il metodo scientifico della valutazione delle sostanze inquinanti nei luoghi chiusi, simula in un ambiente tecnico, privo di emissioni proprie, le stesse condizioni che si riscontrano ad esempio in un ufficio. Infatti, vengono registrati i valori delle principali sostanze inquinanti ambientali, prima, durante, e dopo la stampa, ripetendo le misurazioni per ogni differente modello di stampante.

Riguardo la tossicità dei toner, alcuni studi dimostrano che la polvere dei toner contiene particelle in grado di penetrare negli alveoli, determinando disturbi soprattutto nei soggetti con mucose ipersensibili nelle vie respiratorie superiori ed inferiori. Pertanto, i soggetti con un’iperreattività aspecifica nasale o bronchiale possono presentare sintomi quali starnuti, muco nasale, tosse e disturbi respiratori.

Il rischio cancerogeno, invece, dovuto alla presenza del nero fumo (carbon black) non esiste più in quanto tale sostanza da anni non viene più utilizzata nei toner.

Cosa fare per ridurre i rischi?

Per ridurre i rischi occorre:

  • seguire scrupolosamente le istruzioni riportate nel manuale d’uso;
  • riporre le apparecchiature in un ambiente ampio e ben ventilato;
  • installare gli apparecchi di elevata potenza in un luogo separato ed installare un impianto di aspirazione locale;
  • non rivolgere le bocchette di scarico dell’aria verso le persone;
  • effettuare regolarmente la manutenzione delle apparecchiature;
  • utilizzare sistemi di toner chiusi;
  • sostituire le cartucce del toner in base alle indicazioni del produttore e non forzare l’apertura;
  • eliminare con un panno umido le tracce di toner; sciacquare con acqua e sapone le parti di pelle sporche di toner. Non utilizzare acqua calda o bollente, altrimenti il toner diventa viscoso;
  • eliminare con molta attenzione i fogli inceppati per non sollevare polvere;
  • utilizzare guanti monouso per sostituire il toner liquido o in polvere. I datori di lavoro, pertanto, debbono tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro dei propri lavoratori prestando attenzione ai suddetti suggerimenti.
Print Friendly, PDF & Email
condividi

Potrebbero interessarti anche...

2 Risposte

  1. Franco ha detto:

    Volevo segnalare che in merito, c’è una recente Sentenza della Cassazione in cui hanno condannato la Regione Campania a risarcire agli eredi di un dipendente morto per leucemia e connessa con l’attività lavorativa di addetto all’uso e manutenzione di una fotocopiatrice, ecco il link
    http://www.quotidianogiuridico.it/documents/2018/02/09/patologia-letale-contratta-dall-addetto-alla-fotocopiatrice-ne-risponde-il-datore-il-lavoro
    Saluti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *