ALOE VERA: conosciamola

L’Aloe vera (Aloe barbadensis Miller), pianta perenne della famiglia delle Liliacee, è solo una tra le oltre 200 specie soprattutto africane. Predilige i climi caldi e secchi in cui la temperatura non scende mai al di sotto dello zero, ma oggi l’habitat in cui cresce comprende il Mediterraneo, l’India, gli Stati Uniti, il Messico, le Antille, l’Arabia, l’Australia.

Aloe vuol dire “amaro”, in ebraico “halal” in arabo “allo eh”, derivante dalla radice greca “Als” o “Alos”.

L’Aloe vanta una affascinante storia millenaria testimoniata da molti testi antichi che ne documentano l’uso e le caratteristiche terapeutiche.

Alla fine dell’Ottocento un gruppo di archeologi ritrovò a Nippur, nei pressi di Bagdad, alcune tavolette d’argilla, databili attorno al 2000 a.C., che riportavano il testo: “… le foglie assomigliavano a foderi di coltelli”. Questo ritrovamento farebbe collocare una prima datazione in quel periodo. L’aloe era conosciuta e utilizzata presso gli antichi Egizi per la cura e l’igiene del corpo (Cleopatra la usava per rendere morbida la pelle del suo corpo) o come cicatrizzante; per loro era la “pianta dell’immortalità” (uso per l’imbalsamazione) e veniva collocata all’entrata delle piramidi per indicare il cammino dei Faraoni verso la terra dei morti (“papiro Ebers” del 1550 a.C.).

Quale pianta aromatica o per la preparazione degli unguenti prima della sepoltura è citata nel Vangelo per predisporre il corpo del Cristo alla sepoltura (Giovanni 19, 39: “…e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre”). Anche nei manuali medici della dinastia Sung (1276 a.c.) si ritrovano citazioni sulle sue virtù terapeutiche

Nel 1° secolo a.C., sia Dioscoride, medico greco al servizio dell’Impero Romano, che Plinio il Vecchio, autore del famoso trattato “Historia Naturalis”, descrivevano gli usi terapeutici del succo d’Aloe. Le donne Maya strofinavano il gel (dal forte gusto amaro) sui seni per imporre lo svezzamento ai loro bambini.

Nel 1959 Bill Coats, un farmacista texano, realizzò una metodica per eliminare le problematiche di ossidazione e fermentazione della polpa dell’Aloe aprendo la strada alla commercializzazione dell’aloe e il governo americano dichiarò ufficialmente le proprietà curative di questa pianta per il trattamento delle ustioni.

All’Aloe sono attribuiti anche poteri “magici”, “superstiziosi” ed “esoterici”. Secondo un’antica tradizione la pianta posta davanti all’ingresso di una abitazione assicura lunga vita e prosperità ai suoi residenti. Legare un fiocco rosso attorno alla pianta serve a invocare l’amore, mentre uno verde a invocare la fortuna.

La pianta dell’Aloe è formata da foglie molto lunghe e carnose, con punte aguzze; è definita xerofita, per la capacità di trattenere nei propri stomi molta acqua consentendole di sopravvivere a periodi di siccità. Le foglie sono composte da un rivestimento che avvolge la polpa, il gel, ricco di proprietà.

Si attribuiscono all’Aloe almeno 160 elementi attivi naturali e di essa si sfruttano sia il succo che il gel. Uno dei principi attivi più interessanti è senza dubbio l’Acemannano, un mucopolisaccaride naturale che sembra avere un effetto protettivo nei confronti della mucosa gastrica e intestinale, oltre a proprietà immunostimolanti (favorirebbe la produzione di interferone e l’attività dei macrofagi).

L’Aloina, contenuta nella pianta, è un principio attivo antrachinonico, irritante per la mucosa intestinale, con un effetto lassativo molto rilevante e abortivo in gravidanza, pertanto i prodotti derivanti dall’Aloe debbono subire un trattamento che privi il succo di questa sostanza. Attenzione quindi nell’utilizzo di preparati artigianali fatti in casa.

Alcune ricerche sembrano dimostrare che estratti di Aloe siano in grado di agire contro alcuni tipi di batteri, virus o funghi tra cui l’Escherichia coli e la Candida albicans.

L’Aloe vera contiene anche una miniera di sali minerali, vitamine e per la capacità di liberare ossigeno ed assorbire anidride carbonica anche di notte è considerata pianta domestica anti-inquinante.

Come tutte le piante, anche l’Aloe non è esente da possibili effetti collaterali. Se si assumono farmaci è sempre meglio informare il proprio medico per evitare che le due assunzioni possano in qualche modo interferire tra di loro.

In gravidanza o durante l’allattamento è sconsigliato l’utilizzo non essendoci studi che ne provino la sicurezza.

Raccomandazione importante, nel caso si assuma il succo d’Aloe, è rispettare i dosaggi riportati sulle confezioni e non pensare, che trattandosi di un rimedio naturale, si possa utilizzare di continuo.

Gli effetti collaterali esistono, perché “naturale” non è sinonimo di assolutamente innocuo.

Una precauzione d’uso è consigliata ai diabetici che fanno uso di insulina, poiché l’aloe abbassa l’indice glicemico.

Nell’Aloe si distinguono quattro classi di componenti:

  • zuccheri complessi, (glucomannani tra cui l’acemannano) nel gel trasparente interno;
  • antrachinoni, nella parte verde coriacea della foglia;
  • steroidi;
  • oligoelementi (sali minerali, vitamine, aminoacidi, acidi organici, enzimi, lignine e saponine).

L’impiego dell’aloe in dermatologia, in particolare nella cura delle ustioni, per le sue azioni proteolitiche e cicatrizzanti, trova esempio di validi risultati nel 1995 quando le vittime dell’attentato di Oklahoma City furono trattate dal dott. T. Moore che aveva all’attivo già 4.000 casi di ustioni curati in tal modo.

Estratti e preparati a base di Aloe vera sono proposti per le supposte proprietà:

rigenerante, proteolitiche e cicatrizzante, antinfiammatoria, analgesica, fungicida, antibiotica, emostatica, lenitiva, disintossicante.

E’ importante segnalare che gli studi scientifici finora effettuati, per confermare le proprietà attribuite all’Aloe, sono stati su piccola scala, incompleti e alcuni contraddittori.

Le conclusioni del 1° Congresso Nazionale sull’Aloe, organizzato dall’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università degli Studi del Molise, hanno evidenziato le discordanze circa le sue proprietà terapeutiche e gli studi clinici non hanno sempre provato la sua efficacia. Pertanto è importante effettuare studi clinici più ampi e più rigorosi per potere confermare alcune sue proprietà terapeutiche e chiarire a quale componente o insieme di componenti ascrivere l’effetto terapeutico.

Sono quindi necessari ulteriori studi ben disegnati e validati prima di introdurre in modo ufficiale i preparati di Aloe nella terapia di particolari patologie.

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2 Risposte

  1. Claudio ha detto:

    Chiarissimo come sempre complimenti!
    Se volete vedere l’aspetto botanico potete visitare https://youtu.be/hSLRCEHaeas

  2. Manuel Wild ha detto:

    Complimenti per l’articolo super interessante! E’ una vera fortuna poter provare e conoscere dal vivo l’Aloe Vera, meglio se con la supervisione di uno specialista del settore!

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