Risveglio ora 3: l’ora del diavolo

Nessuna paura. E’ solo una legenda…

Chi almeno una volta nella vita non si è svegliato nel cuore della notte e più precisamente alle 3?

La ricorrenza di questo evento ha tanto incuriosito e intrigato, nel corso dei secoli, da stimolare approcci vari, da quelli spirituali a quelli scientifici, per spiegare questo fenomeno.

In diverse culture, l’ora 3 (di notte) è associata a eventi soprannaturali. Nella tradizione cristiana occidentale questa ora era considerata l’ora del Diavolo: una inversione beffarda del momento in cui si suppone sia morto Cristo, ovvero le 15.

I risvegli notturni capitano a più di un terzo delle persone, per tre o più notti alla settimana; sono un evento frequente e non preoccupante se ci si riaddormenta facilmente.

Perché ci si sveglia nel cuore della notte quasi sempre alla stessa ora?

Premesso che l’orario in sé non è significativo ecco di seguito le possibili spiegazioni del fenomeno.

Ansia, preoccupazione, stress

«Quando si è sotto stress, il nostro cervello entra in modalità lotta o fuga, inondando il corpo di ormoni – primi fra tutti l’adrenalina e il cortisolo – per prepararsi a combattere o a fuggire. Questa risposta può innescare anche una serie di sintomi fisici, come battito cardiaco accelerato, vertigini o secchezza delle fauci», spiega Jenna Gress Smith, psicologa clinica specializzata in medicina del sonno su Sleep.com. «Gli studi sul ritmo circadiano hanno dimostrato che i livelli di cortisolo iniziano naturalmente ad aumentare tra le 2 e le 3 del mattino. Se si è già stressati o ansiosi e i livelli di cortisolo aumentano naturalmente, non sorprende che ci si svegli a quell’ora», precisa l’esperta. Inoltre la produzione di melatonina, che ci ha fatto addormentare, inizia a diminuire, e inizia ad aumentare quella di altri ormoni.

Basso livello di zucchero nel sangue

La prima domanda da porsi è: “a che ora ho fatto l’ultimo pasto?” Se la risposta è alle 19, le 3 del mattino corrispondono a 8 ore dopo, quindi, molto semplicemente, è finito il carburante. Quando il cervello rileva che le scorte di energia si sono esaurite quasi del tutto, aumenta il cortisolo per aiutare a far ripartire il processo metabolico e indurre il senso di fame, che spingerà a uscire dallo stato di sonno per mangiare.

Per coloro che mangiano troppo presto e rischiano il risveglio, uno spuntino tardivo da circa 250 calorie potrebbe essere d’aiuto. Anche un semplice cucchiaino di miele grezzo può bastare: è più difficile da metabolizzare e aiuta a mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue più a lungo.

Cambiamenti nei cicli del sonno (e condizionamenti)

Il sonno notturno prevede più cicli e transizioni tra fasi leggere e fasi più profonde. «La durata di ciascuna fase varia durante la notte, con un sonno profondo più lungo all’inizio e un sonno REM (quello più leggero, in cui si sogna) più esteso, man mano che si avvicina il mattino. La facilità di risveglio può variare a seconda della fase del sonno in cui ci si trova. «La REM è la fase più leggera: il cervello è molto attivo e il corpo si muove di più. Quando si passa dal sonno profondo alla fase REM è più facile svegliarsi» spiega la specialista. «Il momento di passaggio tra due cicli di sonno è in generale quello più vulnerabile. Ecco perché nei bambini piccoli, che non hanno ancora imparato a collegare i cicli del sonno, i risvegli notturni sono così comuni».

Un altro motivo per cui ci si può svegliare costantemente alle 3 del mattino è però il condizionamento: «corpo e mente amano schemi e routine, quindi se si abituano a svegliarsi a una certa ora, potrebbero continuare a farlo per abitudine», aggiunge l’esperta.

È interessante notare che tra le 2 e le 3 del mattino è anche il momento in cui la temperatura corporea, determinata dal ritmo circadiano, smette di scendere e ricomincia a salire prima del risveglio, il che pone il corpo in una fase del sonno leggermente più leggera.

Il corpo che invecchia

Con l’età arriva la saggezza, ma anche i risvegli mattutini. L’invecchiamento riduce la fase di sonno più profondo, il che può portare a maggiori risvegli notturni. I ritmi circadiani, inoltre, cambiano e favoriscono un sonno anticipato la sera come come un risveglio naturalmente anticipato la mattina. Non è raro quindi che le persone over 60 si sveglino prima dell’alba. Le persone mature hanno anche maggiori probabilità di risvegli notturni per andare in bagno, problemi di regolazione termica e dolori generali durante il sonno.

 

 

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