INTERFERENTI ENDOCRINI: COSA SONO?


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Sono un vasto ed eterogeneo gruppo di sostanze chimiche, accomunate dalla capacità di alterare la funzionalità del sistema endocrino. Si tratta di sostanze largamente impiegate a livello industriale, che vengono diffuse nell’ambiente e che attraverso varie vie di trasmissione possono contaminare l’uomo e gli animali.

Si stima che negli USA siano comunemente impiegate circa 80.000 sostanze chimiche diverse e che ogni anno ne vengano messe in commercio di nuove (oltre 1000), ancor prima di valutarne completamente la effettiva sicurezza sulla salute. Nel 2012 l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) indicava almeno 800 sostanze xenobiotiche (cioè sostanze estranee al nostro organismo), che sicuramente o potenzialmente sono in grado di interferire con il sistema endocrino.

Gli interferenti endocrini agiscono, come gli ormoni, a basse concentrazioni (non sono quindi necessarie grandi quantità per provocare danni al nostro organismo), esercitano il loro effetto soprattutto negli organismi in rapida crescita (il feto e il bambino sono quindi più sensibili ai loro effetti) e possono provocare nelle cellule degli effetti sul DNA (modificazioni epigenetiche), per cui il danno indotto può trasmettersi da una generazione all’altra.

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Le prime evidenze sugli effetti dannosi di tali sostanze risalgono al 1949, quando si vide che uomini esposti ad estrogeni (lavoratori di industrie farmaceutiche) o a pesticidi e DDT (agricoltori) erano affetti da infertilità. Ulteriori studi scientifici hanno poi dimostrato che nell’uomo, nell’arco di 50 anni (dal 1940 al 1990), c’è stata una riduzione del numero di spermatozoi nell’eiaculato pari al 50%, verosimilmente legata all’ampio utilizzo di prodotti chimici (per esposizione in epoca fetale e perinatale).

Da allora ci sono state parecchie segnalazioni su sostanze che si comportano da interferenti endocrini e tra queste la diossina (ricordiamo tutti il disastro di Seveso del 1976), che causo’ danni acuti nella popolazione esposta, ma anche danni nella progenie. Infatti nei figli delle donne esposte alla diossina si e’ osservata una maggiore incidenza di malattie della tiroide.

Ma gli interferenti endocrini non possono alterare solo la funzionalità tiroidea o interferire con la fertilità; vengono sempre più chiamati in causa per il possibile ruolo nell’umentata incidenza di obesità e diabete riscontrata negli ultimi decenni.

Bisfenolo A e ftalati sono gli interferenti endocrini meglio conosciuti e più studiati e su questi torneremo.

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