Olio di oliva: come conservarlo

Il peggior nemico dell’olio extravergine è la ossidazione che avviene a contatto con l’aria. Altri elementi che possono danneggiare l’olio sono la luce, la temperatura ambientale, il contenitore. Il rispetto di alcune precauzioni nella conservazione dell’olio di oliva permette di mantenere le sue caratteristiche organolettiche almeno sino a 18 mesi.

La “vita” dell’olio di oliva è strettamente legata al suo contenuto in sostanze antiossidanti e, pertanto, dalla sua dotazione di partenza in composti fenolici che dipende dalla varietà di cultivar da cui si estrae l’olio.

Trasformiamo adesso quanto detto nella premessa in operatività per una buona conservazione dell’olio di oliva.

  • La miglior conservazione si ottiene con recipienti piccoli perché la quantità di ossigeno residuo è bassa. Pertanto è conveniente travasare in bottiglie l’olio acquistato in latte da 5 o più litri.

  • Mantenere al buio tutti i recipienti contenenti olio, possibilmente in recipienti opachi.

  • L’olio extravergine va conservato al fresco, ma non al freddo, a temperature comprese tra 15 e 18 gradi, onde evitare il danneggiamento da coagulazione.

  • Non conservare l’olio extravergine in recipienti di plastica poiché l’acido oleico attacca la gran parte della plastica in commercio. Non siete convinti perché sui banchi dei supermercati c’è olio in contenitori di plastica? Ebbene, quello è olio di semi. Allora fate la prova a versare dell’olio di oliva in una bottiglia di plastica trasparente: dopo pochi giorni la bottiglia sarà opaca.

  • Tappare il recipiente che contiene l’olio di oliva, per evitare che assorba gli odori dell’ambiente in cui è posto.

Ricordiamo che:

  • l’olio di oliva essendo ricco di acido oleico è più stabile alle alte temperature e avendo un punto di fumo elevato risulta particolarmente adatto per le fritture;

  • un olio è tanto più pregiato quanto più bassa è la sua acidità, risultando migliore dal punto di vista organolettico e più resistente all’irrancidimento.

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