Le Piante Carminative

menta

L’uso delle piante carminative, nella terapia dei disturbi gastrointestinali, è noto da centinaia di anni; tuttavia, anche se i risultati sono evidenti e indiscutibili, non si può affermare con certezza quale sia il meccanismo attraverso cui si esplica la loro azione.
I carminativi sono molto utili per il trattamento di disturbi digestivi e di alcune sintomatologie ad essi associate, come ad esempio il meteorismo.
Il meteorismo e la flatulenza sono disturbi abbastanza comuni, che derivano dalla distensione del tubo digerente, causata dall’accumulo di diversi tipi di gas nel suo interno, principalmente localizzati nello stomaco e nell’intestino crasso.
Lo stomaco contiene fondamentalmente aria, che vi giunge insieme al bolo alimentare e con la deglutizione della saliva, e si accumula nella regione del fondo, raccogliendosi in una grande bolla. stomaco aria

Nell’intestino crasso si trovano gas prodotti dalla decomposizione del succo pancreatico e gas liberati dai batteri localizzati nel lume intestinale, quando vengono metabolizzati diversi tipi di sostanze nutritive, soprattutto carboidrati.
In condizioni normali questi gas non si accumulano, perché vengono espulsi continuamente attraverso il canale anale e perché sono assorbiti nella circolazione sanguigna ed eliminati poi con l’aria espiratoria.
Se per qualche motivo però aumenta la formazione o l’entrata di gas, come si verifica soprattutto quando si deglutiscono notevoli quantità di aria, o quando si consumano quantità elevate di carboidrati, o quando i gas non vengono eliminati in modo sufficiente (perchè il tragitto intestinale è bloccato o per la presenza di un processo infiammatorio), si manifesta questo disturbo, con distensione di tutto l’addome o soltanto di un suo settore, dolore addominale, singhiozzo, palpitazioni e difficoltà respiratoria soprattutto dopo i pasti.

Nonostante non sia noto il meccanismo con cui le piante carminative esplicano la loro utile azione, è possibile affermare che certamente la responsabilità della loro efficacia deve essere attribuita soprattutto agli oli essenziali in esse contenuti.
Non tutti gli oli essenziali agiscono però in egual modo come carminativi, ed è difficile stabilire il meccanismo attraverso cui tale effetto si realizza.
Il problema invece è diverso quando si parla di argilla e carbone nelle loro innumerevoli varietà.
Di questi composti infatti si è riusciti a stabilire con certezza la capacità di assorbimento ed a misurarla quantitativamente.
E’ comunque indiscutibile che tutti gli assorbenti nel lungo periodo non eguagliano l’effetto dei carminativi vegetali, quando si tratta di rimuovere gas intestinali (Weiss). aria puzza

Alcuni studi sperimentali riconducono verosimilmente l’attività dei carminativi ad una azione diretta sulla parete intestinale, e sui vasi della stessa, con un miglioramento del tono della muscolatura liscia, e conseguente stimolo al riassorbimento dei gas e riduzione delle manifestazioni spastiche.

Tra i carminativi possiamo includere un vasto numero di piante, contenenti oli essenziali, quali:

camomilla, menta piperita, melissa, angelica, carvi, cumino, finocchio, anice e coriandolo, ma tra queste solo alcune sono largamente utilizzate.

Carvi, finocchio, cumino, anice e coriandolo, tutti appartenenti alla famiglia delle Umbelliferae, con il loro sapore caratteristico, rappresentano poi un punto di transizione tra piante medicinali e spezie, poiché oltre a conferire un particolare aroma e correggere il sapore dei cibi, ne facilitano ed accelerano il processo digestivo.

ANGELICA (Angelica archangelica) angelica

Appartenente alla famiglia delle Umbelliferae, è una pianta erbacea, robusta, con foglie pennate e con grandi ombrelle composte, che può raggiungere i due metri e mezzo di altezza. La droga che si trova in commercio proviene quasi esclusivamente da colture, situate in Polonia, Olanda, Germania, Belgio ed Italia. La parte della pianta utilizzata è la radice, di odore fortemente speziato e sapore aromatico, piccante ed amaro. La radice contiene dallo 0,35% all’1,3% di olio essenziale, composto per l’80-90 % da idrocarburi monoterpenici. Oggi, questa pianta, per il suo particolare aroma, trova impiego in gastronomia, pasticceria e liquoreria.

ANICE VERDE (Pimpinella anisum)

L’anice è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Umbelliferae. E’ alta 30-60 cm, le sue foglie divengono sempre più suddivise man mano che si sale verso l’alto ed i fiori sono riuniti in un’ombrella. La parte della pianta utilizzata come droga sono i frutti, comunemente chiamati semi, ricchi di olio essenziale, generalmente il 2-3%, ma anche fino al 6%. Il principio chimico responsabile dell’odore e del sapore di questo olio essenziale è il trans-anetolo, che rappresenta l’80-90% dell’essenza. Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X Edizione), il frutto di anice di buona qualità deve contenere non meno del 2% di olio essenziale. E’ ampiamente utilizzata dall’industria alimentare, liquoristica e farmaceutica per conferire odore e sapore o migliorarne di amari e sgradevoli. A dosi adeguate può esercitare una sicura azione antispastica, nelle contrazioni dolorose gastriche ed intestinali; è capace di inibire il manifestarsi di fenomeni fermentativi e la conseguente formazione di gas nello stomaco e nell’intestino. Come il finocchio è utilizzata per alleviare le coliche gassose dei bambini. Viene anche usata per le sue proprietà espettoranti, che sono decisamente superiori a quelle del finocchio e del carvi.

anice semi

CARVI (Carum carvi)

Il carvi, chiamato anche cumino dei prati, è una pianta perenne, appartenente alla famiglia delle Umbelliferae, che cresce spontaneamente nei prati e ai margini delle strade. Del carvi si raccolgono ed utilizzano i frutti, impropriamente chiamati semi, poco prima che raggiungano la maturazione, poiché in tale momento contengono la massima quantità di olio essenziale. I costituenti principali dei semi di carvi sono: l’olio essenziale (3-7%), caratterizzato in carvone, limonene e altri terpeni, oli grassi (10-18%), proteine, carboidrati e flavonoidi. Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X Edizione), il frutto di carvi di buona qualità deve contenere non meno del 3% di olio essenziale. Per la sua spiccata azione spasmolitica viene considerato un ottimo carminativo e colagogo. La maggior parte del carvi prodotto viene utilizzato come spezia, non solo per la sua particolare fragranza, ma anche perché migliora la digeribilità di alimenti che possono causare flatulenza, come il cavolo ed il pane. Viene usato anche per la produzione di liquori e acquaviti, tra cui il famoso “kümmel”.

CORIANDOLO (Coriandrum sativum) coriandolo

Il coriandolo è un’ombellifera annuale, alta circa 60 cm, con foglie pennate e fiori bianchi, riuniti in ombrelle composte. La droga è costituita dai frutti sferici, di odore speziato-aromatico, contenenti generalmente fino all’1% di olio essenziale. Viene spesso associato a preparati a base di antrachinoni (rabarbaro, senna, frangola, cascara), poiché può evitare la comparsa di coliche, che talvolta accompagna l’uso di questi lassativi. Le proprietà della droga sono da collegare alla presenza dell’olio essenziale, che ha anche azione batteriostatica e fungicida. E’ utilizzato come spezia nel pane e nel curry per le gradevoli caratteristiche aromatiche e digestive, poiché stimola la secrezione gastrica ed elimina le fermentazioni intestinali; frequente è il suo impiego come ingrediente in liquoreria.

CUMINO (Cuminum cyminum)

Il cumino è una piccola pianta annuale, con fusto snello, ramificato all’apice, appartenente alla famiglia delle Umbelliferae. La droga è rappresentata dal frutto essiccato e maturo, contenente dal 2 al 5% di olio essenziale, costituito principalmente da aldeidi (fino al 60%), in particolare l’aldeide cuminica. I frutti contengono inoltre circa il 22% di oli grassi, il 18% di proteine, glucosidi flavonoidi, tannini e mucillagini. Pur essendo una delle specie nostrane più apprezzate, il suo utilizzo è andato però quasi del tutto perso dopo la scoperta di altre spezie più gradevoli provenienti dall’Oriente. Il cumino è il costituente principale delle polveri di curry e di chili, oggi ampiamente utilizzate, in cucina, in tutto il mondo.

FINOCCHIO (Foeniculum vulgare) finocchio

Il finocchio è una pianta perenne, appartenente alla famiglia delle Umbelliferae, che cresce spontanea nell’area mediterranea, anche se è ormai coltivata in tutto il mondo per i suoi semi ricchi di olio essenziale. La droga è costituita dai frutti, contenenti dal 4 al 6% di olio essenziale, composto per il 50-80% da trans-anetolo, di sapore dolciastro. Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X Edizione), il frutto di finocchio di buona qualità deve contenere non meno del 2% di olio essenziale, e non meno dell’80 % di anetolo. Il finocchio possiede proprietà carminative, e il suo sapore gradevole lo rende un eccellente correttore di aroma per molti preparati.

MENTA PIPERITA (Mentha piperita)

Questa pianta, appartenente alla famiglia delle Labiate, è un ibrido originatosi in Inghilterra tra alcune specie di menta. E’ un’erbacea perenne, che raggiunge circa i 60 cm di altezza, con fusto quadrangolare e foglie sottili ed ovali. La droga è rappresentata dalle foglie, di odore caratteristico e molto intenso e sapore aromatico e rinfrescante. Esse sono la parte della pianta con il contenuto più elevato di olio essenziale: oltre l’1%, fino al 4% a seconda della provenienza.
Secondo la Farmacopea Ufficiale della Repubblica Italiana (X Edizione), le foglie tagliate di menta piperita di buona qualità devono contenere non meno dello 0,9 % di olio essenziale, e non meno dell’1,2 % se intere. 
Viene impiegata esclusivamente come spasmolitico, carminativo e colagogo.
Queste proprietà vengono ricondotte principalmente al contenuto in olio essenziale della droga, che ha una azione diretta sugli organi a muscolatura liscia.
Il suo sapore gradevole ne fa anche un ottimo correttore di gusto, da associare a droghe, con lo stesso effetto carminativo, ma meno piacevoli.

 

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