OGM … contro

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La notizia dell’effetto del mais Ogm sui topi, evidenziato dalla ricerca condotta dallo scienziato francese Seralini ha fatto il giro del mondo, ma in Italia i giornali gli hanno dedicato pochissimo spazio.

Il fatto: Il gruppo di ricerca del prof. Seralini dell’Università di Caen (Francia) per 6 anni, in gran segreto, ha nutrito dei topi con mais transgenico (Ogm Nk 603 resistente all’erbicida Roundup della Monsanto) e altri con mais normale. Risultato: Già dopo un anno i topi alimentati con mais Ogm hanno cominciato a morire. Le femmine hanno sviluppato tumore alle ghiandole mammarie, mentre nei maschi si riscontravano danni al fegato e ai reni con un’incidenza rispetto ai topi di riferimento (quelli nutriti con mais normale) 4 volte superiore nelle femmine e 5 volte superiore nei maschi. Risultati chiari ed indiscutibili.

Ora, la domanda che viene spontanea è: ma la Monsanto non doveva aver già fatto i test tossicologici prima di mettere in commercio il prodotto? Di sicuro li deve aver fatti, ma per 24 ore o 48 ore sulle cellule e per non più di 90 giorni sulle cavie. Nessuno pare si sia preso il disturbo di fare i test di tossicità cronica. Quando ha dato il suo placet alla diffusione di questi semi la Comunità Europea si è basata su articoli scientifici fatti dalla Monsanto o da scienziati da lei influenzati. L’azione di lobby fatta poi dalla Monsanto ha completato l’opera. Tutto nella più perfetta tradizione che ha visto in passato santificare l’amianto o i cloro-fluoro-carburi e, perché no?, assolvere il tabacco e perfino le diossine.

Il lavoro di Seralini mette in difficoltà l’Unione Europea da sempre in prima linea sulla salute dell’uomo.

Da noi queste difficoltà non vengono neppure recepite. Forse perché gli Ogm sono stati proibiti per legge e pensiamo che il problema non ci tocchi.

Peccato però che al supermercato i prodotti che si comprano non contengono un’etichetta che dica se gli ingredienti primari (farine e altro) siano da coltivazioni Ogm o normali. C’è quindi il pericolo che anche noi mangiamo farine e prodotti Ogm senza saperlo. La EFSA (European Food Safety Agency) voluta da Prodi a Parma, ha assicurato che non vi è nessun pericolo, ma l’Agenzia non ha un apparato tecnico-scientifico né dispone di denaro per fare ricerche in proprio. E’ solita fare delle Commissioni sugli argomenti più scottanti selezionando all’uopo scienziati in base al loro curriculum, che danno pareri in base agli articoli scientifici che possono reperire nelle riviste scientifiche. Fanno una specie di sommario delle tendenze scientifiche.

Ora le ricerche su animali costano. Qualcuno le deve pagare. La Monsanto può pagarsi tutte le ricerche che vuole in ogni parte del mondo. Lo scienziato dubbioso no. Le prove di cronicità poi costano e si perde un sacco di tempo e il tempo è denaro. Qual è quell’Università che investe denaro per andare eventualmente contro la Monsanto e poi contro EFSA?

Ora l’EFSA non può perdere la faccia. Chiederà ulteriori prove, anche se le prove le dovrebbe dare o trovare lei. Il suo “via libera” sugli Ogm ha condizionato le scelte di molti paesi europei e fatto fare affari alla Monsanto. Credo che il Dott. Seralini verrà massacrato, e il suo lavoro scientifico rivoltato come un calzino e fatto a pezzi.

Questo non toglie che i topi hanno sviluppato il cancro.

di Antonietta M. Gatti | 8 ottobre 2012

Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/08/uomini-e-topi/373909/

 

Antonietta M. Gatti

Sono un fisico e bioingegnere che ha deciso molti anni fa di fare ricerca direttamente dentro la Facoltà di Medicina in quanto ero convinta che i problemi clinici debbono essere risolti direttamente a contatto col paziente. Ho avuto ragione.

Da più di 10 anni mi occupo esclusivamente di nano patologie (acronimo inventato da me per un progetto europeo “Nanopathology” che diressi dal 2002 al 2005) e di malattie misteriose. Ho sviluppato una nuova tecnica diagnostica con cui verifico se nei campioni biologici patologici ci sono corpi estranei micro e nano dimensionati (polveri esogene) che testimoniano l’ esposizione che il paziente ha avuto. Con questa tecnica analizzo anche pazienti con malattie misteriose e soldati al ritorno da missioni di pace. Si possono rintracciare le sorgenti delle polveri.

Sta collaborando col Dipartimento di Stato a Washington, con la Commissione Uranio Impoverito, col Ministero della Difesa per le malattie dei nostri soldati in missioni di pace e nei poligoni di tiro.

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