Dieta paleo: fantasiosa teoria alimentare

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La “dieta paleo” o dieta del cavernicolo, assimilabile ad una leggenda metropolitana, fu lanciata per la prima volta dal gastroenterologo Walter Voegtlin  (The Stone Age Diet, 1975) e si basa su alimenti che possono essere cacciati e pescati: carne, frutti di mare, e su alimenti che possono essere raccolti: uova, noci, semi, frutta, verdura, erbe aromatiche e spezie.

I cereali come grano, latticini, zucchero raffinato, patate e sale sono rigorosamente fuori dal menu poiché il regime alimentare è basato sulle presunte abitudini alimentari dei nostri antenati prima dello sviluppo dell’agricoltura e databile 10.000 anni fa circa.

La “dieta paleo” è basata su ipotesi, non esistendo documentazioni accurate del regime alimentare seguito dai nostri antenati dell’età della pietra, inoltre le sue indicazioni sulla salute sono prive di prove scientifiche.

Lo studio del Karolinska Institute di Stoccolma, pubblicato su European Journal of Clinical Nutrition, essendo uno studio limitato non consente di affermare se la dieta paleo è più efficace di altre diete ipocaloriche.

La maggior parte delle versioni della “dieta paleo”, escludendo gruppi alimentari fondamentali, aumentano il rischio di carenze nutrizionali e pertanto occorre ricorrere agli integratori alimentari.

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