Droghe leggere? Pura illusione
Sempre di più oggi giorno le esposizioni a “sostanze di iniziazione” (alcol e tabacco) possono essere, soprattutto nel periodo adolescenziale (fase di transizione da stato infantile ad individuo adulto), slatentizzanti l’utilizzo delle cosiddette “droghe leggere”. Questo termine, coniato dalle testate giornalistiche italiane, fa riferimento a tutte quelle sostanze non sempre in grado di creare dipendenza.
Una domanda che si fa largo in Italia oggi è: esistono davvero droghe leggere e quali sono?
La risposta è no, infatti nessuna sostanza chimica o biologica introdotta dall’esterno nel nostro organismo, che non abbia obiettivi terapeutici necessari e insostituibili, potrà mai avere effetti benefici (soprattutto a lungo termine). Con questa locuzione, quindi, si identificano tutte le sostanze psicotrope ricavabili da una pianta originaria dell’Asia meridionale, la Cannabis (nome botanico Canapa), il cui consumo è culturalmente accettabile (da qui il termine leggere).
Cliccando, in questo capoverso, sul nome o sulle parole di altro colore trovate il parere di Nicola Gratteri, magistrato e saggista, Procuratore della Repubblica di Catanzaro (video) e il parere del prof. Silvio Garattini, farmacologo, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano (intervista de “Il Giornale”).
A seconda dell’ambiente e del clima in cui si è sviluppata, la pianta ha caratteristiche diverse.
Cannabis sativa: presenta una forma slanciata con foglie di color verde chiaro. Queste piante tendono ad avere alte concentrazioni di THC (principio attivo: delta-9-tetraidrocannabinolo) ed un contenuto basso di Cannabidiolo. Una volta assunta, questa, genera effetti stimolanti ed energizzanti a carico del Sistema nervoso.
Cannabis indica: si distingue per le dimensioni più contenute e le forme cespugliose, questa possiede una concentrazione di Cannabidiolo più elevata rispetto alla sativa. La varietà di Cannabis in questione conduce ad uno stato di rilassatezza muscolare, ad un effetto calmante e, inoltre, concilia il sonno.
Cannabis ruderalis: questa, presenta una scarsa concentrazione di THC combinata ad un elevato contenuto di Cannabidiolo. La caratteristica principale della Cannabis ruderalis è quella di essere auto-fiorente, ovvero di non dipendere dal fotoperiodo per fiorire. Questa varietà viene utilizzata nella creazione di piante genetiche ibride (ovvero, in parte ruderalis, e in parte indica e/o sativa), dalle quali si ottengono tipi di Cannabis con concentrazioni di principi attivi proprie della indica o della sativa, ma auto-fiorenti, quindi più facili da coltivare.
Vengono definite “leggere” le seguenti sostanze derivabili dalla Canapa:
Marijuana (più comunemente chiamata canna, erba o spinello), ottenuta attraverso l’essicazione delle infiorescenze femminili della pianta cannabis. Questa sostanza stupefacente può essere fumata, ingerita oppure anche bevuta in infusi e tisane.
Hashish, è il prodotto ottenuto dalla lavorazione della resina della Cannabis.
Olio di Hashish, è un liquido costituito sia da materiale erboso che da resina di Cannabis. Esso può assumere una colorazione verde o marrone scuro.
Quali sono gli effetti delle “Droghe leggere”?
I consumatori di queste sostanze, nel lungo periodo, possono andare in contro ai seguenti effetti:
Alterazioni cerebrali. Recenti studi, infatti hanno osservato come il THC (principio attivo della Cannabis) porta alla morte cellulare con il conseguente restringimento dei neuroni e la frammentazione del DNA nell’ippocampo.
Deficit dell’attenzione sostenuta, dell’apprendimento, della flessibilità mentale e della velocità di processo delle informazioni. Molti studi, infatti, indicano come un utilizzo precoce di Cannabinoidi possa portare a gravi conseguenze cognitive.
Alterazione della memoria a breve termine, delle percezioni, della capacità di giudizio e delle abilità motorie. L’esposizione cronica al THC può portare ad una accelerazione della degenerazione delle funzioni cognitive (normalmente/solitamente collegata all’invecchiamento di queste cellule nervose).
Perché la dipendenza da Cannabis è pericolosa?
La dipendenza da cannabis può causare molti danni a livello cerebrale, sessuale e fisico. L’uso di Cannabis è un forte fattore di rischio per lo sviluppo di Disturbi psicotici. Come sopra-citato il consumo di “Droghe leggere” ha effetti gravi in età adolescenziale, infatti, studi recenti hanno confermato che l’uso di queste sostanze altera la capacità dei neuroni di svilupparsi in modo appropriato, portando così ad una maggiore vulnerabilità all’insorgenza di disturbi mentali, quali depressione, psicosi, ansia e disturbi affettivi.
Disturbi a livello sessuale, sia per gli uomini (incapacità a raggiungere l’erezione, infertilità, anomalie spermatiche, diminuzione del livello di testosterone e della motilità) che per le donne (aumento del livello di testosterone, alterazione del ciclo mestruale, deficit fetali di crescita, parti pretermine, difficoltà al momento del travaglio). Inoltre possono presentarsi problemi fisici a carico del sistema respiratorio (bronchite acute) e maggiore probabilità di sviluppare tumori ed infarti.
In seguito alla carrellata degli effetti che la Cannabis produce, avvalorare l’ipotesi che si tratti di sostanze leggere significa incentivare le persone a sottovalutare le conseguenze cui tale sostanza può portare, e in quindi provarne il consumo.
In conclusione, quindi, come possiamo, infatti, promuovere corretti stili di vita e fare campagne contro il consumo di droga, alcol e tabacco se poi -in forma contraddittoria- sosteniamo che in piccole dosi o in forma leggera, non fanno male o arrecano danno?
Tratto dal sito dell’Istituto Europeo delle Dipendenze (https://magazine.istitutoeuropeodipendenze.it/quali-sono-le-droghe-leggere-e-quali-effetti-hanno/)