Covid-19, cosa significa paucisintomatico

Una fase critica per la possibile diffusione del contagio del coronavirus Sars-Cov-2, responsabile della Covid-19, può essere la condizione del soggetto paucisintomatico.

Per ben comprendere non solo il significato del termine paucisintomatico ma anche la relazione di questa fase con il rischio di contagio si riporta la spiegazione da una fonte autorevole: il sito dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

Un bambino paucisintomatico, così come un adulto paucisintomatico, è un paziente infetto che ha sintomi lievi di COVID-19, la malattia da nuovo Coronavirus.

Essere paucisintomatico, dunque, vuol dire avere soltanto qualche colpo di tosse secca, una febbricola al di sotto di trentasette e mezzo che dura uno o due giorni, un generale senso di stanchezza. Un bambino paucisintomatico sarà solo vagamente più abbattuto per 24-48 ore.

È la forma più difficile da individuare e da diagnosticare perché, avendo sintomi così modesti, spesso passa completamente inosservata.

UN BAMBINO PUÒ TRASMETTERE IL CORONAVIRUS ANCHE SE PAUCISINTOMATICO?

Un bambino paucisintomatico è in grado di trasmettere l’infezione da nuovo coronavirus. Il suo secreto nasale e il tampone faringeo risulteranno positivi per il virus, anche se non presenta febbre o tosse importante.

Alcuni bambini paucisintomatici avranno anche una positività per il virus nelle urine, nelle feci e sul tampone congiuntivale, quindi sulle lacrime. Per questo motivo, tutti questi secreti devono essere gestiti con le dovute precauzioni per evitare che diventino possibili fonti di contagio.

I sintomi del Coronavirus nei bambini possono essere diversi. Alcuni bambini sono asintomatici, quindi pur avendo l’infezione non hanno nessun sintomo. La maggior parte dei bambini sono appunto paucisintomatici: presentano una forma lieve di infezione alle vie respiratorie di solito con febbre, tosse, talvolta rinite sierosa, dolore alle articolazioni, stanchezza e a volte mal di gola.

Abbiamo poi, in una piccola percentuale di bambini, la possibilità di un coinvolgimento delle basse vie respiratorie: in questo caso, il bambino respira più velocemente del normale e può arrivare a rifiutare il cibo e quindi a disidratarsi.

QUALI SONO I SINTOMI PRINCIPALI

I sintomi principali sono a carico delle alte vie respiratorie: febbre, tosse secca. Può comparire anche stanchezza.

In un numero più contenuto di bambini di possono manifestare anche altri sintomi come mal di gola, rinite sierosa o senso di ostruzione nasale.

In una percentuale ancora più bassa di bambini, l’infezione si può invece manifestare con sintomi gastrointestinali, quindi dolore addominale, mal di stomaco, nausea, vomito e diarrea.

Questi sintomi possono o meno essere associati alla tosse e ai sintomi respiratori.

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