Covid-19, asintomatici e carica virale

Abbiamo cercato di fare chiarezza sui termini asintomatico e paucisintomatico anche in relazione al rischio di possibile contagio. C’è un altro elemento che entra in gioco innalzando il rischio di contagio: la carica virale. Infatti, come spiega l’infettivologo, Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, “probabilmente gli asintomatici non sono tutti uguali. La possibilità o meno di trasmettere il virus è una questione legata alla carica virale, può variare tra soggetto e soggetto e più è bassa più calano le probabilità di contagiosità”.

Il prof. Bassetti elenca 4 categorie di asintomatici:

– gli asintomatici che resteranno tali e che sono portatori sani del virus; questi dovrebbero avere una bassa carica virale e quindi bassa probabilità di contagiare;

– i pre-sintomatici, cioè gli asintomatici nella fase di incubazione che nel giro di qualche giorno svilupperanno i sintomi e presenterebbero una carica virale più alta con una conseguente maggiore probabilità di essere contagiosi;

– i paucisintomatici, ovvero soggetti che presentano sintomi lievissimi e che possono passare inosservati, con una carica virale ancora diversa probabilmente più elevata;

– i “non più sintomatici” quelli che sono guariti e che dopo due tamponi negativi tornano ad avere positività; questi soggetti hanno probabilmente carica virale bassissima o addirittura nulla e non sono in grado di trasmettere l’infezione.

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