Prevenzione in andrologia


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Prevenire e’ meglio che curare… soprattutto in campo andrologico

L’andrologia e’ una branca specialistica e si occupa delle patologie riguardanti l’apparato riproduttivo maschile che, se non riconosciute e tempestivamente trattate, possono compromettere la fertilità e l’attività sessuale dell’uomo.

E’ ormai noto che nella infertilità di coppia il 50% dei casi e’ dovuta al partner maschile e diversi studi hanno dimostrato un progressivo declino della fertilità maschile nel corso degli ultimi decenni.

In particolare, dal 1940 al 1990 si e’ osservata una riduzione del numero di spermatozoi nell’eiaculato da 113 a 66 milioni/ml (circa il 50%), con un decremento annuale di spermatozoi pari a quasi 1 milione/ml. Tale fenomeno sembra correlato all’influenza di molteplici fattori ambientali e dello stile di vita, che avrebbero ripercussioni negative sulla sfera riproduttiva maschile.

Le prime evidenze al riguardo risalgono al 1949, quando si vide che uomini esposti ad estrogeni (lavoratori di industrie farmaceutiche) o a pesticidi e DDT (agricoltori) erano affetti da infertilità.

L’incidenza di patologie dell’apparato riproduttivo maschile riscontrate nel corso della visita di leva, prima dell’abolizione del servizio militare obbligatorio, era del 40% circa.

Con l’abolizione della visita di leva si è persa una importante, e spesso unica, possibilità di approccio andrologico nei confronti dei giovani, a discapito della prevenzione e diagnosi precoce di tali patologie.

Inoltre, nel periodo della pubertà, i ragazzi perdono il contatto col pediatra e non hanno un’altra figura di riferimento alternativa.

Per tale motivo è importante che venga attuata una politica di informazione e prevenzione andrologica, che coinvolga le diverse istituzioni, il territorio (ASP) e la scuola, a favore dei ragazzi.

Da sottolineare inoltre, che in diverse patologie come ad esempio il varicocele, la cui prevalenza nei giovani si attesta intorno al 15-20%, l’unico approccio terapeutico è quello chirurgico. E’ importante però, per preservare la fertilità, che l’intervento di varicocelectomia sia effettuato in età preferibilmente non superiore ai 30 anni, in quanto le possibilità di recupero della fertilità si riducono con l’aumentare dell’età.

Ai tempi d’oggi in cui la procreazione è spesso spostata dopo i 30 anni, si evince quanto sia importante per questo tipo di patologia, come del resto per altre patologie andrologiche spesso asintomatiche, una diagnosi e un trattamento precoci.

In alcuni centri dell’Italia del centro-nord sono in atto progetti di prevenzione andrologica nelle scuole superiori. Sarebbe auspicabile l’attuazione di tali progetti di prevenzione su tutto il territorio nazionale.

  • Prevenzione primaria: prevenire l’insorgenza delle malattie, imperniata su un adeguato programma di informazione andrologica, da effettuare mediante incontri collettivi con personale specializzato (andrologo e/o endocrinologo e/o urologo) per trattare tematiche quali le malattie sessualmente trasmesse (con le relative modalità di prevenzione e la loro ripercussione negativa sulla sfera riproduttiva), gli effetti deleteri di errati stili di vita sulla funzione dell’apparato riproduttivo (ad esempio il ruolo degli interferenti endocrini), informazioni sulla contraccezione (per proteggersi dalle malattie e per evitare le gravidanze indesiderate), ecc.

  • Prevenzione secondaria: diagnosi precoce di patologie preesistenti. Le patologie andrologiche sono spesso malattie subcliniche e asintomatiche e se trattate tempestivamente sono passibili di completa risoluzione o di una migliore prognosi. Il mezzo per attuare la prevenzione secondaria consisterà nella visita andrologica dei ragazzi.

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