Pandemia, interessi e conflitto di interessi

farmaci ed euro

A pandemia appena conclusa si pone la questione cruciale del conflitto di interessi attribuito all’OMS, secondo cui le decisioni assunte in occasione dell’evento pandemico sarebbero state condizionate dagli interessi economici dell’industria farmaceutica produttrice di vaccini e farmaci antivirali.

Fiona Godlee, editore capo del BMJ, presenta un lungo articolo, … , che riporta una vera e propria indagine investigativa condotta da un membro della redazione del BMJ e da un giornalista dell’Ente di Giornalismo Investigativo di Londra [3]. … che denuncia senza mezzi termini il comportamento poco trasparente dell’OMS durante la crisi provocata dall’influenza suina [4].

Il primo documento ufficiale in cui l’OMS affronta il tema della preparazione a una prossima inevitabile pandemia …, è firmato da alcuni membri di un importante organo di consulenza dell’OMS, l’European Scientific Working Group on Influenza (ESWI), senza riportare alcuna dichiarazione sul fatto che l’ESWI è totalmente finanziato dalla Roche e da altre industrie del settore … due di loro, il prof Karl Nicholson della Leicester University e il prof. Abe Osterhaus della Erasmus University avevano in quel periodo firmato come autori uno studio randomizzato controllato, pubblicato su Lancet, risultato essere fra i pochi a indicare una forte efficacia dell’oseltamivir, il principale farmaco antivirale; l’elemento interessante è che tale studio era stato interamente finanziato da Roche, casa produttrice dello stesso [5]. Negli anni successivi l’ESWI, pur proclamandosi sempre organo accademico indipendente, adotta fra le proprie linee di programma una vera e propria attività di marketing nei confronti dei governi, chiamati con forza a sostenere l’industria nella ricerca e sviluppo di nuovi farmaci/vaccini in previsione di una futura pandemia.

L’articolo del BMJ ricostruisce il percorso di approvazione, avvenuto fra il 1999 e il 2002 in Europa e negli Stati Uniti, dei farmaci antivirali oseltamivir (Roche) e zanamivir (GlaxoSmithKline).

Efficacia ancora oggi difficile da provare per questi due farmaci, in termini di reali benefici anche nella prevenzione di severe complicanze della malattia influenzale, a sentire le conclusioni riportate da una recente revisione sistematica della Cochrane Collaboration [6].

Nell’ottobre 2002 l’OMS organizza un convegno finalizzato allo sviluppo di linee guida sull’uso di vaccini e antivirali in pandemia influenzale. Tale documento, pubblicato nel 2004 [7], annovera fra le sue conclusioni la necessità che i governi considerino l’opportunità di effettuare scorte di antivirali, per scongiurare il pericolo di una carenza di fornitura nel momento in cui si verificherebbe un enorme aumento della richiesta. La redazione di alcuni capitoli di questo documento viene affidata ad alcuni emeriti professori, di cui alcune pubblicazioni precedenti su riviste importanti, come BMJ [8] e Lancet [9], avevano riportato la dichiarazione di avere ricevuto sovvenzioni da parte di diverse industrie, come GlaxoSmithKline e Roche.

Come giustamente sottolinea un editoriale di Lancet [13], adesso è necessario adoperarsi per tener fede a un obiettivo essenziale: impedire che, in nome di un qualche interesse, venga sacrificato uno dei valori fondanti di qualsiasi società civile, e cioè la credibilità e la fiducia della gente nelle istituzioni di riferimento.

Puoi leggere l’intero articolo al sito:

http://www.saluteinternazionale.info/2010/10/pandemia-interessi-e-conflitto-di-interessi/#biblio

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