Contro la disinformazione sul latte


Che la disinformazione (spesso pilotata) partendo da lontano possa danneggiare l’economia e la salute? Certamente, e il caso del latte o meglio della rivolta dei pastori sardi ne è la prova. Il prezzo basso del latte è dovuto alla ridotta richiesta del mercato; in parte dovuta alla  “demonizzazione del consumo di latte e di prodotti caseari fatta negli ultimi anni”.

La SIOMMMS (Società Italiana dell’Osteoporosi del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro) ha ritenuto di dovere ribadire alcuni semplici concetti sull’importanza, per la salute dello scheletro, dell’assunzione di calcio.

Spiega il prof. Massimo Varenna, membro del consiglio direttivo della SIOMMMS, responsabile dell’Unità Operativa per la Diagnosi e il Trattamento delle Malattie Osteo-metaboliche dell’Istituto Gaetano Pini di Milano: “Il latte e i latticini sono i cibi più ricchi di calcio, facilmente assorbibile dal nostro organismo, ecco perché noi specialisti ne consigliamo l’assunzione anche da adulti. Non è vero infatti che solo i bambini sono in grado di digerire il latte ed è totalmente falso che il latte, e gli altri latticini, acidificando il sangue, provochino l’osteoporosi. Nessun alimento infatti è in grado di modificare il pH del nostro sangue“. E per i soggetti con intolleranza documentata al lattosio “a differenza di quanto si dice, non bisogna rinunciare ai latticini, ma è necessario prediligere latte senza lattosio o altri latticini che ne contengano una quantità limitata come i formaggi molto stagionati“.

E circa le fakes sul latte quali:

A)“il consumo di latte provoca i calcoli renali”;

B)“il latte fa aumentare di peso”;

C) “il latte favorisce i tumori”;

il prof. Varenna precisa:

A)”La formazione di calcoli di ossalato di calcio, al contrario, può essere dovuta a una dieta troppo povera di calcio con conseguente aumento dell’assorbimento intestinale di ossalati e una maggior probabilità di formazione di calcoli”.

B)”Basta prediligere latticini con pochi grassi, lo stesso vale per ridurre il rischio cardiovascolare e l’ipertensione, patologie per le quali il consumo di latte e derivati possiede probabilmente un effetto protettivo”.

C)“In diversi studi scientifici non è stata evidenziata nessuna associazione tra il consumo di latte e l’incidenza di tumori. Al contrario, un consumo di almeno 200 grammi al giorno di latte sembra associato a una lieve riduzione del tumore del colon retto”.

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