Covid-19, un aiuto a comprendere

Da quando è iniziata questa disgraziata pandemia i mezzi di comunicazione ci hanno inondati di  opinioni, pareri, dati, statistiche, dibattiti, confronti, pubblicazioni scientifiche; insomma una vera e propria “INFODEMIA” (neologismo composto da informazione ed epi-demia) con il risultato di generare una grande confusione specie con l’utilizzo di termini medici che hanno una forte rilevanza in chi riceve l’informazione.

Le improprietà nell’utilizzo della terminologia medica-scientifica specifica non forniscono una corretta informazione, creano solo confusione e incomprensione nel lettore o nell’ascoltatore, favoriscono la distorsione dei concetti e contribuiscono a determinare delle decisioni che si possono dimostrare dannose.

Silvano Fuso, docente di chimica, uno dei più noti divulgatori scientifici italiani, nella premessa del suo libro “Scienza, pseudoscienza e fake newsscrive: In occasione della pandemia da Sars-CoV-2 abbiamo avuto tristi esempi di disinformazione pseudoscientifica… rendendo quanto mai difficile al cittadino orientarsi e farsi un’idea chiara del problema… Una buona parte della responsabilità ricade sicuramente sui media, troppo spesso superficiali e poco accorti nel diffondere certe notizie.

Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza sui termini più in uso in questa pandemia.

  • Malattiacondizione anormale di un organismo vivente, causata da alterazioni organiche o funzionali.
  • Malatochi è colpito da malattia, o è in genere non sano, temporaneamente o per costituzione.
  • Contagio – La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata a una sana sia direttamente sia mediante materiali o mezzi inquinati (aria, acqua, alimenti, escrezioni, effetti letterecci ecc.), ovvero insetti o animali trasmettitori dei microrganismi infettivi.
  • Contagiosopersona affetta da malattia infettiva.
  • InfettoChe ha un’infezione in atto, che è cioè sede di un processo infettivo.
  • Infettivo che provoca o diffonde un’infezione; contagioso, epidemico.
  • Infezione penetrazione e moltiplicazione, nei tessuti viventi, di microrganismi patogeni unicellulari (batteri, miceti, protozoi) o da virus. Il concetto di infezione non si identifica con quello di malattia infettiva poiché esistono casi di infezione senza alcun fenomeno morboso.
  • Antìgene – In immunologia, ogni sostanza (di natura batterica, virale, enzimatica, terapeutica, ecc., a struttura proteica o comunque a molecola complessa) che, introdotta nei tessuti o nel circolo sanguigno di un organismo animale, induce (per la presenza sulla propria superficie di uno o più siti particolari, detti determinanti antigenici) la formazione di particolari sostanze, gli anticorpi, capaci di legarsi selettivamente all’antigene induttore per disattivarlo o per demolirlo.
  • Carica viralePer carica virale si intende la concentrazione del virus nell’organismo. (IMN)
  • Sistema immunitarioInsieme di organi e di cellule altamente specializzate con il compito di difendere l’organismo da agenti esterni, i quali possono causare infezioni. Tutte le componenti di questo “istituto di vigilanza” si trovano sparse in diverse aree del corpo umano e comunicano tra di loro grazie a interconnessioni chiamate vasi linfatici.
  • Anticorpiproteine prodotte da alcune cellule, i linfociti B, appartenenti al sistema di difesa dell’organismo: il sistema immunitario. Presenti nel siero, si legano e neutralizzano corpi estranei, come virus e batteri, e componenti di cellule tumorali.
  • Vaccinisono medicinali biologici che hanno lo scopo di prevenire una o più malattie infettive attraverso la stimolazione del sistema immunitario (produzione di anticorpi, attivazione di specifiche cellule) e la conseguente acquisizione della cosiddetta “immunità attiva”.
  • VaccinatoChe è stato sottoposto a vaccinazione.
  • Soggetto immuneresistente a una malattia infettiva in quanto dotato di anticorpi specifici contro l’agente infettante (microrganismi patogeni, tossine).
  • Immunitàresistenza dell’organismo, congenita o acquisita, all’azione di determinati microrganismi patogeni (virus, batteri) o tossine (tossina del tetano).
  • L’immunizzazione (o risposta immunitaria) è un meccanismo naturale che il corpo umano compie quando rileva la presenza di un agente patogeno (o infezione). Grazie a questa “reazione”, infatti, il corpo può attivare le proprie difese, producendo anticorpi e cellule competenti in grado di contrastare l’infezione o la malattia in atto.
  • La memoria immunologica è il meccanismo che consente al sistema immunitario di ricordare gli antigeni con cui entra in contatto la prima volta, al fine di reagire in maniera più rapida e intensa in caso di un contatto successivo, riuscendo a eliminare così il patogeno coinvolto. La memoria immunologica dunque rappresenta la base per la risposta immunitaria secondaria ed è il principio dell’uso dei vaccini.
  • Prevenzione – La prevenzione è l’insieme delle azioni ed attività che mirano a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia (profilassi), promuovendo la salute e il benessere individuale e collettivo (salutogenesi).

L’immunità aspecifica o innata è detta anche immunità naturale o costitutiva o ereditaria ed è l’immunità che è presente fin dalla nascita ed è la prima difesa dei soggetti il cui sistema immunitario non ha ancora avuto il suo completo sviluppo e non è quindi ancora in grado di fornire specifiche risposte agli agenti patogeni.

L’immunità attiva accade per via naturale quando l’individuo o l’animale vengono in contatto con un microrganismo patogeno (responsabile di possibile malattia). Il sistema immunitario crea di conseguenza gli anticorpi e altre difese (memoria immunologica).

L’immunità specifica o adattativa è il sistema delle risposte di tipo specifico che viene attivato dal nostro sistema immunitario quando ci sono da contrastare microrganismi patogeni.

L’immunità specifica o adattativa può presentarsi sotto diverse forme:

  • immunità acquisita naturale attiva, che viene attivata dal sistema immunitario quando questo conserva il ricordo di una malattia già avuta in passato;
  • immunità acquisita naturale passiva (o del neonato), dovuta, per esempio ad anticorpi preformati di origine materna;
  • immunità acquisita artificiale, indotta attraverso la somministrazione di sieri e vaccini.

Si parla di immunizzazione attiva quando il processo di immunizzazione avviene in seguito a contatto dell’individuo con un microrganismo patogeno (virus, batterio) o grazie alla somministrazione di un vaccino; si parla di immunizzazione passiva, quando il processo di immunizzazione è attuato con la somministrazione di immunoglobuline .

Immunizzazione passiva

Nella immunizzazione passiva, il soggetto riceve direttamente gli anticorpi contro uno specifico microrganismo infettivo. Questi anticorpi si ottengono da varie fonti:

  • sangue (siero) di animali (solitamente cavalli) che sono stati esposti a un microrganismo o tossina particolare e che hanno sviluppato l’immunità;
  • sangue prelevato da un ampio gruppo di individui (immunoglobulina umana aggregata);
  • soggetti noti per avere sviluppato anticorpi a una particolare patologia (cioè individui che sono stati immunizzati o che si stanno riprendendo dalla malattia); in questo caso, si utilizza la definizione “globulina iperimmune”, perché questi soggetti hanno nel sangue livelli di anticorpi più elevati;
  • cellule che producono anticorpi (solitamente prelevate dai topi) coltivate in laboratorio.

L’immunizzazione passiva è utilizzata nei soggetti con un sistema immunitario che non risponde adeguatamente a un’infezione o in coloro che contraggono un’infezione prima di poter essere vaccinati (per esempio, in seguito al morso di un animale affetto da rabbia).

L’immunizzazione passiva può essere utilizzata anche per prevenire una malattia in caso di esposizione probabile e quando il soggetto non ha il tempo per sottoporsi o completare una serie di vaccinazioni. Per esempio, una donna incinta esposta al virus della varicella ma che non è stata immunizzata contro il virus può ricevere una soluzione contenente gammaglobuline attive contro tale virus. Il virus della varicella può causare danni al feto e comportare gravi complicanze (come la polmonite) nella donna.

L’immunizzazione passiva dura solo per poche settimane, cioè fino a quando il corpo umano non elimina gli anticorpi iniettati.

Considerato l’attualissimo argomento di natura pediatrica si riporta quanto pubblicato, ad oggi 10.12.2021, sul sito del Ministero della Salute come ultimo aggiornamento del 12 febbraio 2021, https://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioFaqMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=228

Anche i bambini sono a rischio di infezione e qual è il loro potenziale ruolo nella trasmissione del virus?

I bambini sono spesso asintomatici o presentano sintomi lievi di COVID-19 e hanno un rischio molto inferiore rispetto agli adulti di sviluppare forme gravi di malattia. Tuttavia, l’infezione in alcuni casi può comportare lo sviluppo di complicanze o forme cliniche peculiari. Ecco perché va comunque posta molta attenzione quando i bambini manifestano i sintomi dell’infezione, soprattutto se con meno di un anno di età e in presenza di condizioni patologiche preesistenti.

Non è ancora nota la capacità dei bambini, prevalentemente asintomatici, di trasmettere SARS-CoV-2 rispetto agli adulti.

 

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