Funghi: la buona educazione vale anche nei boschi

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Considerato l’apprezzamento che il precedente post sui funghi ha ricevuto, continuiamo la pubblicazione tratta dal sito: http://www.trivero-italy.com/funghi-vademecum1.html

Il rispetto di norme e regole è la base del cittadino civile: il bosco non è una dispensa infinita dove si può arraffare quanto più possibile senza il rispetto del prossimo o delle leggi.

Molti cercatori di funghi, quando entrano in un bosco lo fanno senza la minima consapevolezza di cosa stiano esattamente facendo, senza curarsi di possibili danni che possono arrecare all’ecosistema boschivo. Questi maleducati sono figli di una mala educazione o di una educazione naturalistica-ecologica completamente assente nelle scuole ma soprattutto in famiglia.

Nel bosco tutto è lento, silenzioso e naturale. Ci si rilassa, ci si lascia alle spalle i problemi della vita quotidiana lontani dal caos e dalle ansie della vita moderna.

Entrando in un bosco devi anzitutto essere certo di non infrangere regole o leggi, provinciali, regionali o nazionali.

Vediamo quali leggi possiamo infrangere entrando in un bosco:

Violazione della proprietà privata

La legge dice che, se non adeguatamente recintata o segnalata da adeguati cartelli, ogni area boschiva è percorribile e sfruttabile nei termini consentiti dalla legge.

Se nessun cartello di divieto o nessuna recinzione ci tiene lontani da un appezzamento boschivo possiamo tranquillamente raccogliere funghi, frutti di bosco, comprese ghiande, nocciole selvatiche e castagne, e transitare senza timore di esser ripresi dal legittimo proprietario dello stesso appezzamento.

Raccolta di funghi e/o frutti selvatici-bacche e muschi senza permesso o in quantità non consentite

Il possesso di un permesso di raccolta di funghi non ci autorizza però a fare ciò che vogliamo, come e quando lo vogliamo.

Raccolta di fiori o piante protette

Distruzione di fauna potetta

Disturbo alla quiete pubblica

Danneggiamento del bene pubblico ed accensione di fuochi in aree vietate

Francamente non si riesce a comprendere cosa possa spingere persone maleducate a gettare nei boschi i propri rifiuti anziché ritirarli nel proprio zaino con cui sono stati trasportati pieni, fin dentro al bosco, e riporli nel primo bidone dei rifiuti o nel proprio secchiello dei rifiuti casalingo.

Chi di noi non protesterebbe animatamente se amici/parenti o conoscenti che venissero a trovarci a casa nostra, dopo l’utilizzo, decidessero di gettare bottiglie vuote, bicchieri di plastica, lattine o involucri ed ogni altra sorta di rifiuto sul nostro parquet o sul pavimento?

Non si capisce perché il bene pubblico non debba esser tutelato alla stregua di casa nostra.

Violazione di aree protette

Accampamento-campeggio in aree vietate

Transito su strade con restrizioni ai mezzi motorizzati

Atti osceni in luogo pubblico

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