SPIN DOCTOR e informazione medica

Siamo proprio convinti di avere capito quanto detto dal relatore (o comunicatore) chiunque sia, politico, docente, medico, “scienziato”, giornalista, a proposito dell’argomento in questione? E quindi siamo pronti a condividerne i concetti? Non un “barlume” di possibile manipolazione comunicativa da spin doctor”?

Se la risposta è affermativa risparmiatevi di leggere il seguito, a meno che apprendiate ora che esiste la figura dello “spin doctor”.

Lo spin doctor (dall’inglese [top] spin «colpo a effetto» nel gioco del tennis e doctor, «esperto») è un esperto di comunicazione. Nato come consulente di personaggi politici con il compito di elaborare, mediante precise strategie, un’apparente adeguata immagine del politico da sottoporre attraverso i media all’opinione pubblica, al fine di ottenere consenso elettorale o più in generale per ottenere consensi riguardo al proprio mandato politico.

Il pubblicitario americano Ivy Lee (detto Poison Ivy (edera velenosa) per la sua capacità di “avvelenare” l’informazione) è considerato un precursore degli spin doctors. Nel 1914 fu assunto dal magnate americano John D. Rockefeller per elaborare una campagna di difesa convincente contro un’accusa di omicidio plurimo. Benché Lee professasse nei suoi scritti una linea di onestà e trasparenza, con il principale obiettivo di fornire un servizio limpido e trasparente, ponendosi come “facilitatore” della comunicazione, divenne anzi famoso per avere portato avanti campagne pubblicitarie palesemente false.

Il primo vero spin doctor fu invece Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud. Nel 1928, nel suo saggio L’ingegneria del consenso, egli teorizzava con lucida attenzione la pratica dello spin: «Se capisci i meccanismi e le logiche che regolano il comportamento di un gruppo, puoi controllare e irreggimentare le masse a tuo piacimento e a loro insaputa». Bernays operò soprattutto nel campo delle PR industriali, con risultati il cui successo dura fino ai nostri giorni.

Si distinse per la prima volta con il suo operato nel 1929, nella difesa dell’industria del tabacco, durante la quale inventa la figura della femme fatale secondo una semplice equazione: fumo=emancipazione. Molte femministe tutt’oggi ignorano che l’ideale della donna fumatrice emancipata è stato creato a tavolino.

Un secondo successo di Bernays fu la campagna a favore dei produttori di bacon statunitensi: per rilanciare l’industria della pancetta, o bacon, decise di non puntare soltanto sulle tradizionali campagne pubblicitarie, bensì di commissionare un sondaggio su un gruppo ristretto di medici i quali, ovviamente compiacenti, per la maggior parte esaltarono i vantaggi nutrizionali di una colazione ricca, a base appunto di uova e pancetta. Quindi inviò i risultati del sondaggio a migliaia di medici statunitensi, allegando una elegante brochure che risaltava le presunte virtù delle «uova con la pancetta», quale «prima colazione ricca e nutriente». L’esito della campagna fu che in pochi giorni il mercato della pancetta aumentò considerevolmente le vendite, dal momento che gran parte dei dottori aveva prestato credito alla persuasiva comunicazione dei loro sconosciuti ma apparentemente autorevoli colleghi. Da allora, la colazione a base di uova e pancetta è una consuetudine per milioni di americani.

Questo fu il primo uso di una tecnica che lo stesso Bernays definì «della terza parte indipendente», affermando che: «Se puoi influenzare i leader – con o senza il loro consenso – condizioni automaticamente chi crede in loro». In pochi anni Bernays apprese a raffinare tale tecnica, promuovendo la nascita di «centri di studio» apparentemente indipendenti, in realtà costruiti appositamente per difendere determinati interessi o punti di vista. Essa prevedeva insomma di rilasciare notizie prodotte da enti o personalità estranee (in apparenza) alla campagna in corso, ma in realtà sapientemente “istruite” su cosa dire.

Qual’è la differenza tra Spin doctor e pubbliche relazioni?

L’intero filone di attività e di studio delle Pubbliche Relazioni (PR), così come quello delle Scienze della comunicazione, mira a rendere efficace ed immediatamente comprensibile un qualsiasi messaggio, sia istituzionale, politico o commerciale. I professionisti delle pubbliche relazioni, consapevoli dei rischi che tali procedimenti comportano, seguono infatti dei codici etici molto scrupolosi, sanciti a livello internazionale; per esempio, nella Carta di Stoccolma (2003). Al contrario lo spin doctor impiega qualunque mezzo per raggiungere i propri scopi, senza alcuna etica o deontologia professionale: tende cioè ad «adattare la realtà alle proprie esigenze», né si fa scrupolo nell’affermare fatti e vicende che sa non essere veri e in politica, in definitiva, «non difende l’interesse del paese, ma solo quello del proprio leader», spesso sfruttando tecniche prese a prestito e ispirate da altre discipline: ma, soprattutto, applica in modo sistematico il cosiddetto News management, ovvero la manipolazione delle notizie. (Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Spin_doctor)

Dovremmo diventare tutti lettori più critici, più scettici, ricordando che il termine “scetticismo” deriva da un temine greco che significa ricerca.” (Juri Casati – sito web “Vorrei”)

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