Radicchio, tante sfumature di rosso

La pianta del radicchio, Chicorium Intybus, appartiene alla famiglia delle Composite, la stessa del gruppo delle cicorie. È un tipo di verdura rossa-violacea dal gusto amaro, grazie all’acido cicorico in essa contenuto. Questo ortaggio si trova tutto l’anno ma il periodo migliore per consumarlo va da ottobre fino a primavera, in base alla varietà.

Le tipologie più diffuse:

Radicchio rosso di Treviso, considerato il Re di tutti i radicchi. Rosso scuro con nervature bianche, di forma allungato, croccante e amarognolo, ma basta masticarlo e diventa dolce.

Radicchio di Chioggia, è la varietà più sapida di tutte, ha forma tondeggiante, rosso (di intensità variabile) con nervature bianche; il più coltivato e consumato in Italia.

Radicchio Variegato di Castelfranco, di forma arricciata, con venature che vanno dal rosso intenso al viola.

Radicchio Rosso di Verona, allungato e compatto, è la varietà più amara.

Il radicchio è un alimento molto leggero e digeribile; composto per la maggior parte da acqua e fibre ma ricco di nutrienti, soprattutto la vitamina C, vitamina K, vitamine del gruppo B. Basso il valore energetico, infatti in 100 g di parte edibile sono presenti 28 kcal. Non mancano i minerali, il radicchio possiede un ottimo quantitativo di potassio, e buoni livelli di fosforo, zinco, magnesio, sodio, ferro e calcio.

Calcio e ferro, tuttavia, risultano scarsamente biodisponibili, sia per la forma chimica delle molecole che racchiudono il ferro, sia per la presenza di fibre e anti-nutrienti (acido fitico e ossalico) che ostacolano l’assorbimento del calcio.

Le fibre alimentari, associate all’acqua, incrementano il proprio volume in fase digestiva dando un senso di sazietà e facilitando il transito intestinale del cibo.

Il caratteristico sapore amarognolo del radicchio rosso e delle cicorie in generale è da imputare alla presenza di una particolare classe di composti: i guaianolidi.

Queste molecole, classificate chimicamente come lattoni sesquiterpenici, sono dotate di svariate proprietà tra le quali spiccano l’attività antinfiammatoria, vasoprotettiva e l’azione coleretica, con effetti depurativi ed epatoprotettivi.

Ricco di antiossidanti, il radicchio fa bene in particolare agli occhi perché, grazie a luteina e zeaxantina, li protegge dalle malattie degenerative (maculopatia). Importante anche la presenza di inulina, sostanza utile al microbiota intestinale e dei fitosteroli sostanze strutturalmente e funzionalmente simili al colesterolo animale che sono in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, soprattutto riducendone l’assorbimento enterico, come dimostrato da numerose evidenze scientifiche e cliniche.

Il radicchio può essere preparato e consumato in vari modi ma l’ideale, per non disperdere i suoi sali minerali e ridurre le sue proprietà nutritive, è consumarlo a crudo.

Dopo l’acquisto, si conserva in frigorifero, chiuso in un sacchetto per alimenti o avvolto in un telo da cucina. Può resistere diversi giorni, ma dipende dalle varietà.

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