Basilico e prezzemolo, proprietà salutari

BASILICO

Lo usate spesso, lo mettete in molte delle vostre pietanze, ma… sapevate che il basilico potrebbe essere pericoloso? Soprattutto quello che si usa per il pesto che solitamente non è più alto di 10 cm.

Nel 2001 il Centro di Biotecnologie di Genova realizzò uno studio sul pesto genovese evidenziando che le piantine sotto i 10 cm di altezza contenevano una sostanza cancerogena: il metileugenolo, classificato come cancerogena nel 2000 dal National Program of Toxicology. Da questa scoperta scaturì il suggerimento di preparare il pesto con piantine di basilico alte almeno 16 centimetri, dove la quantità di 

è molto ridotta. Nel 2004 altri studi condotti dal dott. Francesco Sala, dell’Università di Milano, confermarono quanto evidenziato nel 2001.

Quindi meglio preparare il pesto con le piante adulte oltre i 18 o 20 cm di altezza.

Questo piccolo arbusto annuale appartiene alla famiglia delle Lamiacee ed è caratterizzato da un fusto molto sottile che può raggiungere i 50 cm di altezza e da grandi foglie aromatiche dall’intenso colore verde. Germoglia a primavera, durante i mesi più caldi è rigogliosa, mentre tende ad appassire piano piano, da ottobre/novembre fino al mese di febbraio.

Il basilico, nome scientifico di Ocimum basilicum, ha notevoli proprietà nutritive e salutari ed è ricco d’innumerevoli minerali e nutrienti tra cui la vitamina K e il manganese. È un’ottima fonte di rame e vitamina C, oltre che di calcio, ferro, acido folico e acidi grassi omega-3.

Un consiglio: per raccogliere il basilico correttamente bisogna staccare le foglie (o i rametti) che stanno in cima evitando così alla pianta di fiorire e di produrre semi.

Durante i mesi invernali è più difficile trovare del basilico fresco anche nelle corsie dei supermercati: possiamo però congelare quello raccolto e coltivato durante i mesi estivi.

Infine, la parola greca basilikon significa “reale”, il che potrebbe significare che era un alimento destinato al re, ma il latino basiliscus si riferisce al basilisco, un drago, e forse si credeva che la pianta potesse offrire protezione da questo leggendario animale.

PREZZEMOLO    

Perché si dice SEI COME IL PREZZEMOLO di una persona che si incontra spesso in luoghi ed occasioni diverse? Questo modo di dire si riferisce al fatto che il prezzemolo fin dall’antichità era la spezia più usata in cucina e veniva utilizzata praticamente ovunque.

Il prezzemolo contiene la miristicina e l’apiolo, che possono avere effetti tossici sull’organismo quando il prezzemolo viene consumato in abbondanza e frequentemente.

La quantità per avere effetti tossici è variabile da persona a persona ma indicativamente 200 grammi di prezzemolo in un’unica somministrazione rappresenta la dose letale.

Nell’olio essenziale di prezzemolo è presente l’apiolo che, provocando le contrazioni della muscolatura liscia uterina, determina l’aborto. L’infuso di prezzemolo può provocare delle emorragie interne molto gravi che portano all’aborto e di solito anche alla morte!

Il consumo eccessivo dovrebbe essere evitato dai soggetti in gravidanza per i possibili effetti sulla muscolatura uterina.

Il nome scientifico del prezzemolo è Petroselinum Hortense, erba aromatica biennale che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere. Il suo nome ha origine da due parole greche: petra, che significa “pietra” e sèlinonche, che significa “sedano” (petrasèlinon sativum), ovvero “il sedano che cresce tra le pietre”.

Omero narra che gli Achei lo davano in pasto ai cavalli da corsa per dar loro la giusta energia per vincere. I Romani, invece, lo usavano per decorare le tombe dei congiunti e per scopi medici, mentre gli Etruschi come pianta magica nei riti propiziatori.

Solo nel Medioevo il prezzemolo perse l’accezione simbolica e mitica diventando un alimento d’uso abituale in cucina.

Esistono due varietà di prezzemolo: quello a foglia riccia, coltivato coltivato principalmente per l’esportazione, e quello a foglia liscia, il più conosciuto e usato in cucina.

Il prezzemolo è ricco di vitamina A, C, K, acido folico ed è anche un’importante fonte di ferro, calcio e potassio.

In cucina, questa erba ha la capacità di ravvivare l’aroma di altre erbe e spezie e, tritato finemente, è usato nella preparazione di salse, antipasti, primi, secondi di carne e di pesce.

Si consiglia di utilizzare sempre il prezzemolo a cottura ultimata dei cibi per conservare gli oli essenziali, le proprietà e il suo caratteristico sapore.

Per quanto riguarda la conservazione del prezzemolo, può essere lasciato in frigo in un sacchetto di plastica per alimenti per 2-3 giorni; oppure, conservarlo nel freezer.

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale

Print Friendly, PDF & Email
condividi

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *