Vaccinazioni obbligatorie, note informative
In questi giorni si è intensificato il confronto sull’obbligatorietà o meno del vaccino anti-Covid19. Ma ad oggi quali sono i vaccini obbligatori in Italia?
La Legge del 31 luglio 2017, n. 119, che ha modificato e convertito il Decreto legge 7 giugno 2017 , n. 73, Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale, prevede le seguenti dieci vaccinazioni obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e sedici anni e per i minori stranieri non accompagnati:
anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella.
L’obbligatorietà per le ultime quattro (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) è soggetta a revisione ogni tre anni in base ai dati epidemiologici e delle coperture vaccinali raggiunte.
Sono, inoltre, indicate ad offerta attiva e gratuita, da parte delle Regioni e Province autonome, ma senza obbligo vaccinale, le vaccinazioni:
anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus.
Scuola e vaccini
In generale, il rispetto degli obblighi vaccinali diventa un requisito per l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia (per i bambini da 0 a 6 anni), mentre dalla scuola primaria (scuola elementare) in poi i bambini e i ragazzi possono accedere comunque a scuola e fare gli esami, ma, in caso non siano stati rispettati gli obblighi, viene attivato dalla Asl un percorso di recupero della vaccinazione ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative da 100 a 500 euro. Sono esonerati dall’obbligo i bambini e i ragazzi già immunizzati a seguito di malattia naturale, e i bambini che presentano specifiche condizioni cliniche che rappresentano una controindicazione permanente e/o temporanea alle vaccinazioni.
Un altro capitolo che interessa le vaccinazioni obbligatorie è riferito al mondo del lavoro, infatti il Codice Civile all’art. 2087 recita: “l’imprenditore è tenuto ad adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
D.P.R. 7.11.2001, n. 465, Regolamento che stabilisce le condizioni nelle quali è obbligatoria la vaccinazione antitubercolare, a norma dell’articolo 93, comma 2, della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
“Art. 1. Ambito della vaccinazione antitubercolare obbligatoria
La vaccinazione antitubercolare è obbligatoria per:
…..
b) personale sanitario, studenti in medicina, allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa, in caso di cuticonversione, essere sottoposto a terapia preventiva, perchè presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici.”
Vaccinazione obbligatoria antitetanica, per le categorie di lavoratori indicati nell’art. 1 della legge 5 marzo 1963 n. 292, legge 20 marzo 1968 n. 419, DM 16975, DPR 1301 07/09/1965 e DM. 22/03/1975
Vaccinazione da valutare legate al rischio biologico. (1)
La classificazione della pericolosità dei diversi agenti biologici tiene conto, fra gli altri, dei seguenti parametri:
- l’infettività, intesa come capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite;
- la patogenicità, riferibile alla capacità di produrre malattia a seguito di infezione;
- la trasmissibilità, intesa come la capacità di un microrganismo di essere trasmesso da un soggetto infetto ad un soggetto suscettibile;
- la neutralizzabilità, intesa come la disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura.
Al seguente link trovate la Tabella riassuntiva delle vaccinazioni obbligatorie e i lavori correlati
(1) Multimedica
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